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La ciclabile unisce Con il nuovo tratto
si pedala a Novale

Il taglio del nastro di ieri mattina sulla ciclabile. FOTOSERVIZIO CRISTINA
Il taglio del nastro di ieri mattina sulla ciclabile. FOTOSERVIZIO CRISTINA
Il taglio del nastro di ieri mattina sulla ciclabile. FOTOSERVIZIO CRISTINA
Il taglio del nastro di ieri mattina sulla ciclabile. FOTOSERVIZIO CRISTINA

La ciclabile Agno-Guà si arricchisce di un nuovo tratto. Da ieri si può pedalare in sicurezza da Valdagno a Novale. Il percorso Prien Am Chiemsee si allunga di quasi 2,5 km che permettono un collegamento per pedoni e ciclisti. Bypassata anche la strettoia di località Ruari, da sempre un punto pericoloso per la viabilità.

La nuova opera costeggia l’Agno, immersa nella natura. A tenere a battesimo il tratto di ciclabile da 2 milioni di euro (1,6 sono arrivati dalla Regione), c’erano il sindaco di Valdagno, Giancarlo Acerbi, l'assessore regionale ai lavori pubblici, Elisa De Berti, la senatrice Erika Stefani, il consigliere regionale Stefano Francasso, oltre ai primi cittadini dei comuni di valle, Giovanni Ceola, Martino Montagna, Dario Tovo e Lorenzo Dal Toso.

Dopo la benedizione impartita da Don Vincenzo Faresin, la folla presente si è incamminata da piazza Cavour, fino a via Pasubio per poi sbucare nell'area dell'isitituto comprensivo Valdagno 1 e quindi fino a via Gardini. Il sindaco Acerbi sottolinea: «È un’opera sentita e chiesta dai cittadini. Entro il 2018 sarà avviato anche il cantiere dell'ultimo stralcio che salirà a nord fino al confine con Recoaro, intervento del valore di 2,3 milioni, 2 dei quali arriveranno dal fondo per i Comuni di Confine». «Inaugurare questa pista - ha commentato l'assessore De Berti - è la riprova di quanto la Regione, con la collaborazione e il co-finanziamento dei comuni, crede nella mobilità sostenibile per un turismo che permetta di scoprire le bellezze del Veneto». La senatrice Stefani ha concluso: «La pista ciclabile deve essere un volano per rendere la valle ancora più interessante sviluppando progetti legati al turismo». Rimane da definire il destino del tratto recoarese: terminati gli espropri, il cantiere dovrebbe partire in primavera.

Luigi Cristina

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