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L’ex inceneritore
finisce nel mirino
«Zona squallida»

Copertura usurata e strutture inutilizzate all’ex inceneritore. ZILLIKEN
Copertura usurata e strutture inutilizzate all’ex inceneritore. ZILLIKEN
Copertura usurata e strutture inutilizzate all’ex inceneritore. ZILLIKEN
Copertura usurata e strutture inutilizzate all’ex inceneritore. ZILLIKEN

Si riapre la discussione sull’ex inceneritore. A riaccendere la miccia ci pensa il consigliere della Lega Nord Marco Randon che stuzzica l’amministrazione comunale su una zona che è stata spesso, in passato, sotto i riflettori: «L’area della zona industriale è inguardabile e degradata». L’assessore alle attività produttive Liliana Magnani però ribatte: «Siamo al lavoro sulla riqualificazione».

BIGLIETTO DA VISITA. La viabilità dell’alta valle dell’Agno, negli ultimi anni, è cambiata. In tanti, arrivando da sud, preferiscono utilizzare la Destra Agno, arrivando dalla zona industriale. «In pratica, la prima cosa che vede una persona che arriva a Valdagno, magari per la prima volta, è l’ex inceneritore - attacca Randon-. Una visione che, più passa il tempo, più diventa squallida. Le vele curate dallo studio di architettura Mendini sono rovinate e devono essere sostituite». «Non è solo la struttura - continua - ma l’area nel complesso. Il progetto del parcheggio a servizio della Protezione civile, che secondo me non ha senso vicino all’Agno, è fermo. L’area eventi, se piove, diventa una vasca di fango. Cosa vogliamo fare di questa zona che rappresenta uno dei nuovi biglietti da visita della città?».

RIQUALIFICAZIONE. Del rilancio dell’area si occupa da qualche mese l’assessore Magnani: «Siamo consapevoli che ci siano dei problemi da risolvere e ci stiamo attivando per un rilancio. Stiamo già lavorando per fare in modo che nel periodo primaverile ed estivo l’ex inceneritore possa tornare a vivere, cosa che non è stata possibile quest’estate. Il problema non è tanto la copertura, anche se conosciamo la situazione. Esistono comunque delle vele di riserva. Il vero problema è rendere fruibile l’area eventi anche dopo la pioggia e, per questo, stiamo valutando la posa di un fondo in ghiaia». Poi c’è la questione del bar. «Avevamo avviato un ragionamento con una cooperativa, ma poi abbiamo deciso di ragionare con un orizzonte più ampio rispetto a quello stagionale, con il coinvolgimento di alpini e privati. C’è da completare il collegamento con la pista ciclabile». «Si tratta di un’area che non può essere gestita dal Comune, ma il nostro compito è renderla appetibile alla gestione dei privati e vogliamo lavorare anche perché la stessa struttura dell’inceneritore venga “adottata”».

Karl Zilliken

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