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Inutile l’ordinanza antismog

Quasi nessuno spegne l’auto in coda al semaforo nonostante l’ordinanza lo preveda. VE.MO.
Quasi nessuno spegne l’auto in coda al semaforo nonostante l’ordinanza lo preveda. VE.MO.
Quasi nessuno spegne l’auto in coda al semaforo nonostante l’ordinanza lo preveda. VE.MO.
Quasi nessuno spegne l’auto in coda al semaforo nonostante l’ordinanza lo preveda. VE.MO.

Veronica Molinari Scatta il rosso e non si spegne il motore. Nonostante l’ordinanza che imporrebbe, il condizionale è d’obbligo, lo stop ai mezzi durante le soste ai semafori, una prova sul campo dimostra che gli automobilisti in città ignorano il provvedimento. A due mesi e mezzo dalla decisione adottata dall’Amministrazione comunale per ridurre le polveri sottili, chi rispetta la misura anti smog è ancora una mosca bianca. Non c’è zona della città che fa eccezione. In un giorno qualunque della settimana tra le 10 e le 11, partendo dall’incrocio più a nord ovvero quello tra viale dei Lanifici e viale Vittorio Emanuele Marzotto e rilevando i numeri per tre cambi semaforici, su 26 automobilisti solo 2 hanno spento il motore. Scendendo a sud, tra viale Trento, via Sette Martiri, via San Cristoforo e via Pacinotti, allo scattare del verde su 40 auto, appena 3 hanno dovuto girare la chiave d’accensione. E se viene da pensare che all’intersezione più centrale, e quindi più in vista, la musica cambi ci si sbaglia: al semaforo tra viale Trento, viale Colombo e via 4 Novembre i motori continuano a rombare durante l’attesa del verde. Anzi di 30 conducenti in transito, nemmeno uno ha spento l’auto. In tutti gli incroci a non emettere fumo dal tubo di scappamento sono quasi esclusivamente gli ultimi modelli di auto con lo spegnimento automatico. Il provvedimento, che resterà in vigore fino al prossimo marzo, è arrivato a metà novembre dopo un tavolo tecnico organizzato dalla Provincia e prevede anche lo spegnimento del motore da parte degli autobus di linea che stazionano al capolinea. In questo caso il rispetto dell’ordinanza c’è, come verificato entrando nel piazzale della stazione di viale Trento. Oltre a silenziare i motori durante le soste e le fermate, sono previste l’autorizzazione della giunta per bruciare ramaglie e una riduzione della temperatura a 18 gradi nelle attività industriali e artigianali e a 20 per tutti gli altri edifici, con le eccezioni delle case di cura e riabilitazione, ospedale, case di riposo, asili nido e scuole per l'infanzia. Le stesse misure erano state imposte all’inizio dell’anno scorso per le medesime ragioni. Dal comando del consorzio di polizia locale “Valle Agno” fanno sapere che in questi mesi di ordinanza in vigore nessuno è stato sanzionato per non aver osservato l’ordinanza. «Dall’entrata in vigore del provvedimento sono stati eseguiti 40 controlli in divisa agli incroci semaforici e non si è rilevato alcun comportamento da sanzionare - ha spiegato il comandante Daniele Vani - Sicuramente la situazione trae beneficio dal fatto che le automobili più nuove hanno il sistema di spegnimento automatico alla fermata. In ogni caso le misure adottate vogliono sensibilizzare i cittadini e non sono state prese per elevare sanzioni». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Veronica Molinari

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