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Impronte dorate
Omaggio ai grandi
della fisarmonica

L’attuale versione del singolare museo di Recoaro Un’esibizione di fisarmonicisti durante l’annuale raduno nel centro del paese. FOTOSERVIZIO CRISTINA
L’attuale versione del singolare museo di Recoaro Un’esibizione di fisarmonicisti durante l’annuale raduno nel centro del paese. FOTOSERVIZIO CRISTINA
L’attuale versione del singolare museo di Recoaro Un’esibizione di fisarmonicisti durante l’annuale raduno nel centro del paese. FOTOSERVIZIO CRISTINA
L’attuale versione del singolare museo di Recoaro Un’esibizione di fisarmonicisti durante l’annuale raduno nel centro del paese. FOTOSERVIZIO CRISTINA

Recoaro capitale della fisarmonica. Il paese termale oltre che per le acque e le Piccole Dolomiti vuole farsi conoscere anche con un museo unico nel suo genere: il “Museo internazionale impronte dei grandi della fisarmonica”.

L’idea di esporre i calchi della mano destra dei grandi fisarmonicisti è del maestro Elio Bertolini e dei fisarmonicisti Bio Boccosi di Ancona e Gervasio Marcosignori di Castelfidardo e risale a oltre vent’anni fa.

Nella sede attuale, al primo piano della casetta del parco, ci sono impronte anche di musicisti non passati mai da Recoaro ma raccolte da Bertolini che con il calco raggiungeva di persona il fisarmonicista. Ad oggi ce ne sono 86 tra le quali spiccano quelle di Marcosignori, Boccosi, Peppino Principe, Wolmer Beltrami.

In contemporanea prosegue anche il lavoro di copertura del calco con la foglia d’oro che sta impreziosendo le impronte. Lo spazio però è diventato insufficiente per contenere impronte e strumenti conservati. Per questo si trasferirà al primo piano del palazzo delle poste.

Il maestro è deciso: «Ormai per le 86 impronte, gli strumenti, fisarmoniche e organetti, le foto, gli spartiti e i dischi presenti, tutto materiale raccolto grazie a un lavoro lungo anni, serve uno spazio adeguato, più ampio».

Per creare il nuovo museo serviranno circa 100 mila euro. È necessario infatti sistemare l’area con vetrine ed illuminazione ad hoc, realizzare bagni, un ascensore e un sistema di allarme. Per quanto riguarda la ricerca di finanziamenti, Bertolini si è già attivato chiedendo un aiuto economico sui social media, oltre che a tutti gli appassionati di fisarmonica, in primis proprio agli artisti dei quali è esposta l’impronta delle mani. Inoltre sono state fatte delle domande di finanziamento ad enti per le quali si è in attesa di avere una risposta.

Nel frattempo è stato fatto un passo importante verso la realizzazione del museo con la convenzione tra il Comune di Recoaro che concede in comodato d’uso all’associazione culturale “Museo internazionale impronte dei grandi della fisarmonica” il primo piano del palazzo delle Poste con una superficie di 209 metri quadrati.

Lo scopo della convenzione, stipulata tra Comune e associazione, è anche quello di valorizzare e promuovere il territorio attraverso la diffusione della cultura musicale con eventi legati alla conoscenza della fisarmonica e migliorando la fruizione della struttura museale, organizzando e partecipando ad iniziative culturali.

L’apertura del museo dovrà essere garantita per un numero minimo di 720 ore all’anno: 540 ore nel periodo dal primo giugno al 30 settembre, garantendo un fascia giornaliera di almeno sei ore dalle 9 alle 18. Nel frattempo “Poste italiane” ha provveduto a liberare completamente il primo piano e a creare uno spazio totalmente separato dal futuro museo. Lavori per 30 mila euro che hanno interessato impianti elettrici, il riscaldamento e la costruzione di una parete. Il canone che “Poste italiane” verserà al Comune è passato da 78 a 20 mila euro annui con una superficie scesa da 209 a 140 metri quadri.

Luigi Cristina

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