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Il tessile respira
«Ma gli studenti
ora non bastano»

Alcuni studenti impegnati nel laboratorio tessile dell’istituto tecnico Marzotto di Valdagno. ARCHIVIO
Alcuni studenti impegnati nel laboratorio tessile dell’istituto tecnico Marzotto di Valdagno. ARCHIVIO
Alcuni studenti impegnati nel laboratorio tessile dell’istituto tecnico Marzotto di Valdagno. ARCHIVIO
Alcuni studenti impegnati nel laboratorio tessile dell’istituto tecnico Marzotto di Valdagno. ARCHIVIO

Il tessile cambia, ma è più vivo che mai. Se n’è parlato all’Itis Marzotto, uno dei tre in Italia, con Prato e Biella, ad avere ancora l’indirizzo che sforna periti tessili. Grazie a Comune e Guanxinet, è andato in scena un incontro tra studenti e addetti ai lavori con quattro eccellenze del sistema moda della Valle dell’Agno: Marzotto Spa, Valentino Spa, Armani e Greco Fashion. Con loro, Luca Romano di Local Area network e Laura Cailotto della fondazione Giuseppe Benetti. «Dal 2014 abbiamo assunto 60 persone - spiega Luca Vignaga, responsabile risorse umane di Marzotto Spa-. Oltre il 70% dei neoassunti è perito tessile. Se prima un addetto controllava una macchina, ora deve padroneggiarne una decina. Flessibilità e disponibilità agli spostamenti sono valori compresi. Abbiamo due ricerche aperte per il profilo del tintore, ormai introvabile. Dopo anni difficili, il settore resta attraente, sia in fabbrica, sia nella creatività, sia nelle vendite che, negli anni, sono diventate sempre più tecniche. Da non sottovalutare anche le figure dei social media manager. Il legame con l’Itis è forte, tanto che, per ogni ragazzo che assumiamo, riconosciamo un bonus formativo alla scuola». Leonardo Guiotto, dopo il diploma di perito tessile all’Itisvem, è stato assunto da Armani: «Servono l’umiltà di saper apprendere da chi ne sa di più e la conoscenza dei materiali. Le macchine aiutano, ma i tessuti che si usano sono sempre lana, cotone, seta e velluto oltre ad alcune ibridazioni. Importante lo stage che consente ai giovani di conoscere l’azienda e aiuta l’impresa a vedere le qualità dei lavoratori. In passato molti stagisti sono stati assorbiti, poi la crisi ha un po' rallentato i numeri. Imprescindibile la conoscenza di almeno una lingua straniera».

Francesca Dal Balcon, responsabile delle risorse umane del polo valdagnese di Valentino Spa aggiunge: «A Valdagno, con oltre 400 addetti, ci occupiamo di logistica, amministrazione e controllo qualità sia sulle materie prime, sia sul prodotto finito. Facciamo fatica a trovare figure con capacità manuali specifiche come la prototipia, la confezione e la conoscenza dei materiali approfondita. Fondamentali poi le conoscenze dei sistemi informatici, come il disegno con Cad e la grafica legata al prodotto. Molto richieste le figure che conoscano il quadro normativo legato alla filiera produttiva». Alessandro Consolaro di Greco Fashion osserva: «La produzione tessile di qualità ha buone prospettive di crescita se ci sono volontà e passione». L’assessore all’istruzione Liliana Magnani commenta: «Non basta un’esposizione di telai d’epoca, serve uno sguardo verso il futuro. Puntiamo a rivitalizzare il settore a partire dalla scuola». La vicepreside Annalisa Castagna e il coordinatore del corso tessile Luigi Visonà concludono: «Abbiamo classi da 15/20 ragazzi, la metà prosegue gli studi nel settore ma non riusciamo a soddisfare del tutto il fabbisogno delle aziende».

Karl Zilliken

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