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«Il Leone dei veneti nella rotatoria»

Uno dei dipendenti della ditta posa accanto al leone per dare l’idea delle dimensioni. FOTOSERVIZIO ZORDANUna ricostruzione della rotatoria che si vedrà a breve
Uno dei dipendenti della ditta posa accanto al leone per dare l’idea delle dimensioni. FOTOSERVIZIO ZORDANUna ricostruzione della rotatoria che si vedrà a breve
Uno dei dipendenti della ditta posa accanto al leone per dare l’idea delle dimensioni. FOTOSERVIZIO ZORDANUna ricostruzione della rotatoria che si vedrà a breve
Uno dei dipendenti della ditta posa accanto al leone per dare l’idea delle dimensioni. FOTOSERVIZIO ZORDANUna ricostruzione della rotatoria che si vedrà a breve

A breve, chi transiterà dalle parti di Trissino riceverà uno speciale “benvenuto” dal leone di San Marco più grande del mondo. Nell’ultimo consiglio comunale sono stati approvati i lavori di riqualificazione della rotatoria che regola il traffico in direzione Valdagno, Montecchio e Tezze di Arzignano, oltre che rappresentare la principale porta d’ingresso del paese. E a completare i lavori ci sarà la posa di un ggante Leone di San Marco acquistato grazie al contributo di imprenditori e cittadini di Trissino. «L’abbellimento della rotatoria – spiega il sindaco Davide Faccio -, che comprende il rifacimento del manto erboso e la piantumazione di fiori e alberi, è stato possibile con gli oneri di urbanizzazione di una procedura Suap riguardante la ditta Selim. I costi del leone invece sono stati sostenuti interamente da privati. Devo sottolineare il lodevole contributo a questa iniziativa comunale dato dal Comitato Identità Veneta». L’opera è stata commissionata alla Nuova Artec di Terrossa, leader nella lavorazione di resine e vetroresine (numerose sue creature si trovano a Gardaland), ed è pronta per essere consegnata. «Il leone - evidenziano gli alfieri del comitato Simone Gentilin, Giovanni Ceranto Jahnson e Giampaolo Gentilin (presidente) - poggerà su un basamento circolare alto un metro, mentre la statua realizzata in vetroresina con finitura uguale alla pietra di Vicenza, sarà lunga quattro metri e alta tre. Sarà la statua marciana più grande del mondo, simbolo millenario di questa terra». Il Comune precisa però che il monumento non ha alcuna connotazione politica. «Come ho già spiegato in Consiglio – ricorda l’assessore all’urbanistica e al sostegno dell’identità veneta, Gianpiero Ramina – la statua ha un valore prettamente identitario, è il simbolo di appartenenza del popolo veneto. Ricordiamo che all’arrivo dei francesi in Veneto ne furono distrutti 5 mila perché Napoleone volle colpire l’identità veneta. Mentre i nobili, anche a Vicenza, acclamavano Napoleone, altre città acclamavano San Marco. Tito, dopo l’occupazione, ha fatto lo stesso in Istria e Dalmazia». La votazione in consiglio comunale non è però stata unanime: le opposizioni si sono astenute. «Nulla contro il Leone di San Marco – commenta Aldo Peruffo, capogruppo di “Con voi per Trissino” – ma nella scelta non siamo stati coinvolti. Lo scorso anno, quando s’è parlato di riqualificazione della rotatoria, non ci sono stati accenni al tipo di opera da posare al centro. Visto che il nostro paese vanta tradizioni artigianali di eccellenza, come la meccanica e l’oreficeria, avevamo proposto di discuterne assieme, anche perché abbiamo artisti di fama internazionale come Arcangelo Sassolino e Gilberto Perlotto». Anche Nicola Ceretta, capogruppo di “Trissino che vogliamo” non è contrario a priori al leone di San Marco. «Ma in questo momento di ristrettezze economiche ci è sembrato poco opportuno rinunciare a circa 38 mila euro, tanto costerà la riqualificazione della rotonda, che avrebbero potuto essere utilizzati in altra maniera. Inoltre non abbiamo gradito il fatto di essere stati esclusi da ogni decisione sulle migliorie da apportare alla rotonda nonostante avessimo dato la nostra disponibilità». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giorgio Zordan

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