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Valdagno

Gender e filosofia
Rivincita Marzano
Fa il tutto esaurito

La sala gremita
La sala gremita
La sala gremita
La sala gremita

VALDAGNO. «Firma qui». «Cos'è?». «Raccogliamo le firme contro il gender. Dal prossimo anno daranno alle nostre bambine la pillola per bloccare lo sviluppo». Dialogo realmente avvenuto alla fine dello scorso anno scolastico tra giovani mamme. Il libro di Michela Marzano “Papà, mamma e gender” è rivolto proprio a chi ha tanta confusione su quella che è chiamata in Italia teoria del gender. O a chi non sa di cosa stia parlando, come le mamme di quel dialogo. Ieri sera, l'autrice e filosofa censurata dal sindaco di Padova Massimo Bitonci ha fatto la sua prima presentazione del libro in Veneto, in una sala Soster di palazzo Festari strapiena. Marzano è partita dalle basi, incalzata da Piero Erle, caposervizio del Giornale di Vicenza, che si è immedesimato nella parte del cittadino confuso. «Nella stragrande maggioranza dei casi, essere maschi e femmine corrisponde ad essere uomini o donne. Ma con la stessa profondità, questa corresponsione può non esserci. Differenza ed uguaglianza non si contrappongono. Da qui, l'orientamento sessuale, che può essere eterosessuale, omosessuale o transessuale, ed il transgender, cioè quelli che decidono di rimanere nell'ambiguità per uscire veramente dalle categorie. La differenza di sesso non la nega nessuno, ma si parla di differenza di genere, con argomenti norme ruoli e stereotipi. Papà, mamma e figli non è l’unica famiglia. Se una coppia eterosessuale senza figli è una famiglia, perché una coppia omosessuale non lo è? In entrambi i casi nessuno ha scelto la sua condizione. Se esistono padri o madri, che hanno avuto figli e poi si ritrovano in una coppia omosessuale, lasciamogli vivere la loro famiglia». Subito dopo l’ospitalità negata dal sindaco leghista di Padova, la filosofa è approdata a Valdagno invitata da Guanxinet. Proprio nella città laniera, dopo l'iniziativa del primo cittadino di Venezia Luigi Brugnaro di mettere al bando alcuni libri etichettati come gender, la biblioteca civica aveva deciso di esporre quei volumi in segno di protesta. Eliseo Fioraso ha introdotto la serata: «La strumentalizzazione del tema gender - dice l’ex assessore - serve ad una certa parte della politica per bloccare la legge sulle unioni civili».

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