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«Fuori scuola mai da soli»
Caos traffico per protesta

Auto dei genitori in fila e in  attesa alla primaria di Novale. MASSIGNANL’uscita dei bambini dalla scuola elementare del Maglio di Sopra
Auto dei genitori in fila e in attesa alla primaria di Novale. MASSIGNANL’uscita dei bambini dalla scuola elementare del Maglio di Sopra
Auto dei genitori in fila e in  attesa alla primaria di Novale. MASSIGNANL’uscita dei bambini dalla scuola elementare del Maglio di Sopra
Auto dei genitori in fila e in attesa alla primaria di Novale. MASSIGNANL’uscita dei bambini dalla scuola elementare del Maglio di Sopra

Figli fuori da scuola solo se c’è mamma e papà, o un adulto da loro delegato, ad attenderli. Le variazioni restrittive apportate dal nuovo dirigente scolastico sull’uscita degli alunni dalle scuole dell’Istituto comprensivo 1 di Valdagno hanno fatto arrabbiare la maggioranza dei genitori i cui figli, fino all’anno scorso, potevano fare tranquillamente rientro a casa da soli. E ieri, come annunciato, è andata in scena la protesta. Se nei plessi di Borne, Piana e Maglio di Sopra grosso modo tutto è filato liscio, in quello di Novale i disagi non sono mancati. Molti i genitori che si sono presentati all’uscita in auto provocando un intasamento al traffico, non solo nel senso unico che porta alla scuola ma anche su via Pasubio, l’arteria di collegamento tra Novale e Valdagno.

«Da mercoledì scorso – ha dichiarato l’ingegnere Davide Toniolo, presidente del comitato genitori del Comprensivo 1 – gli alunni devono essere ritirati da un adulto. A Novale è successo che parecchi bambini sono rimasti bloccati all’interno della scuola per molto tempo. Ci sono stati genitori chiamati al lavoro, anche fuori provincia, che hanno dovuto chiedere un permesso. Mai avremo pensato a posizioni così dure soprattutto nello stesso giorno in cui si dovevano consegnare le deleghe».

Per i genitori contrari al nuovo regolamento si tratta di un controsenso.

«Nella nostra città – prosegue Toniolo - i bambini sono abituati all’autonomia. Viviamo in un paese in cui è ancora possibile passeggiare, abbiamo i nonni vigile che vegliano sui nostri ragazzi, ci sono iniziative quali il pedibus volte ad incentivare lo spostamento a piedi anziché in auto. Le nostre amministrazioni investono per rendere sicuri i percorsi pedonali casa-scuola. Questo anche per motivi oggettivi, i parcheggi nei pressi delle scuole sono pochi e il traffico che si viene a creare alla fine delle lezioni è elevato».

Con il dirigente scolastico Carlo Dal Monte è però stato muro contro muro. Respinta anche l’alternativa di una dichiarazione di responsabilità da parte delle famiglie.

«Nonostante la proposta fosse suffragata dal parere di un avvocato – conclude Toniolo - ci è stato risposto che è carta straccia. Abbiamo incaricato uno studio legale che ci dia un parere sulla questione. Molte famiglie hanno scelto queste scuole proprio per la vicinanza a casa. Ora ci vediamo in grave difficolta, i ritmi scolastici non sono più sincroni con quelli familiari. Siamo coscienti che ci sia una legge non chiara, dato che non tutti i dirigenti scolastici la applicano. Chiediamo ai politici una sua revisione ma chiediamo anche ai dirigenti delle istituzioni di lavorare per il bene comune anche se questo vuol dire accollarsi dei rischi».

Al fianco dei genitori arrabbiati (ma c’è anche chi concorda con il dirigente, come Giuseppe Zanini: «Jara Gambirasio è stata rapita a 30 metri da casa») si schiera anche l’assessore all’istruzione di Valdagno. «L'applicazione alla lettera della normativa, pur essendo nei poteri del dirigente, rischia di avere – ha detto Liliana Magnani - ripercussioni negative sul tessuto sociale non solo della frazione di Novale. Il Comune da anni investe in azioni rivolte alla messa in sicurezza dei percorsi casa-scuola. Non solo marciapiedi, ma anche piste ciclabili, trasporto pubblico locale e scolastico o iniziative quali il pedibus. Rischiano di essere vanificate dalla burocrazia».

Giorgio Zordan

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