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Erasmus alle elementari «Ci apriamo al mondo»

Archiviati sussidiari e gessetti arriva il progetto Erasmus plus. Ma a misurarsi con gli ospiti spagnoli, tedeschi e finlandesi, anche attraverso le tecnologie più avanzate, sono studenti di 10 anni. E proprio l’età dei partecipanti al progetto “Working Together”, finanziato dalla Comunità europea, rappresenta la svolta portata avanti dal comprensivo “Valdagno 2”. Non ragazzi delle superiori o universitari, ma alunni di quinta elementare alla scoperta della lingua inglese magari, come confida qualcuno, con l’aiuto del traduttore. Nel corridoio dell’istituto di via Lungo Agno Manzoni può sembrare una ricreazione qualunque fino a quando non si sentono parole straniere senza capire esattamente quale bambino può averle pronunciate tra i tanti che si scambiano la merendina. «Il pomeriggio giochiamo e poi la sera usiamo il computer e crolliamo dalla stanchezza. Mi mancheranno quando torneranno a casa». A raccontare una settimana insieme ai bambini stranieri sono Alice, che sta ospitando Aamu dalla Finlandia e Jhon dalla Germania, e Mihajlo che a casa è in compagnia dello spagnolo Lucas. «È un progetto unico nella vallata che mette in contatto culture diverse - spiega il dirigente scolastico Eleonora Schiavo -. A novembre erano andati i nostri bambini in Germania. Ora abbiamo ricambiato l’ospitalità è stata una scelta vincente sia per gli alunni che per i docenti». L’artefice della realizzazione progetto è Giovanna Bicego che accompagna i 21 studenti e i sei docenti stranieri in tutti gli spostamenti vicentini: «In realtà a partecipare sono 944 studenti e 71 insegnanti. Gli obiettivi che vogliamo raggiungere sono molteplici. Ci aspettiamo che il progetto si traduca nel rispetto per le persone di altri Paesi e culture, nonché in un miglioramento delle competenze linguistiche e digitali. Inoltre gli insegnanti potranno perfezionare le loro abilità in materia di Tic, ovvero delle tecnologie dell’informazione e comunicazione a scuola, oltre a poter integrare l’offerta didattica con nuovi metodi nelle loro lezioni». Ed è proprio la coordinatrice tedesca, Miriam Schwarz, che sottolinea: «Sono rimasta colpita da come in questa scuola si cerchi di integrare la tecnologia con la didattica, affrontando un metodo di lavoro che da noi si usa solo dalle scuole medie. Ma qui a lasciare stupiti è anche il panorama, circondati da un ambiente collinare anche in centro città». L’insegnante viene da Brandeburgo e la salita per raggiungere il Comune dalla scuola in Oltre Agno è sembrata un’escursione. Uno scambio che rappresenta, quindi, un banco di prova anche per i docenti. «Con il laboratorio di robotica che abbiamo a disposizione stiamo lavorando molto - conclude Anna Fortuna che aveva accompagnato i piccoli studenti in Germania -. La loro realtà scolastica è più contenuta e la dimensione del contesto permette una sorta di indipendenza maggiore ai bambini. L’esperienza tedesca ci ha fatto scoprire metodi innovativi e abbiamo avuto la possibilità di “spiare” il loro modo di lavorare in gruppo diverso da quello adottato nelle scuole italiane». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Veronica Molinari

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