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Dialisi nel mirino
«Nel seminterrato
spazi non idonei»

Annunciato per aprile il trasferimento nel nuovo San LorenzoLo scorso giugno la rottura di una tubatura aveva provocato l’allagamento del reparto. ARCHIVIO
Annunciato per aprile il trasferimento nel nuovo San LorenzoLo scorso giugno la rottura di una tubatura aveva provocato l’allagamento del reparto. ARCHIVIO
Annunciato per aprile il trasferimento nel nuovo San LorenzoLo scorso giugno la rottura di una tubatura aveva provocato l’allagamento del reparto. ARCHIVIO
Annunciato per aprile il trasferimento nel nuovo San LorenzoLo scorso giugno la rottura di una tubatura aveva provocato l’allagamento del reparto. ARCHIVIO

«Spazi angusti, non idonei, ascensore rotto con pazienti dializzati trasportati in cortile sotto la pioggia protetti con l’ombrello. Com’è possibile arrivare a questo? Chi affronta una malattia del genere ha già gravi difficoltà, serve dignità per i malati». In Consiglio comunale il capogruppo del M5S Giuseppe Ciambrone mette in evidenza lo stato del reparto che è ospitato all’ospedale vecchio e che ciclicamente mostra tutte le sue criticità, che si ripercuotono sui malati.

Con un’interrogazione l’esponente pentastellato chiede date certe per la messa in funzione del nuovo reparto al San Lorenzo, la cui inaugurazione è più volte slittata. «A ottobre 2016 - prosegue Ciambrone - avevamo già presentato un’interpellanza nella quale veniva messo in evidenza che le prestazioni ospedaliere di dialisi erano effettuate in spazi non idonei, angusti e non dignitosi a fronte di operatori sanitari sempre all’altezza della situazione ed encomiabili per dedizione professionale. La messa in funzione del nuovo reparto, promessa all’infinito, dovrebbe essere fissata per metà aprile. Nel frattempo per i pazienti permangono però le stesse problematiche che già avevamo riscontrato e verificato: le operazioni di assistenza ai malati dializzati sono molto difficoltose per colpa della la struttura. È l’ambiente a non essere adatto, non è questione di macchinari o di personale».

Situazione nota anche al sindaco Giancarlo Acerbi, che sottolinea: «Non si può che essere d’accordo con Ciambrone, i malati vengono prima di tutto. Proprio per questo, vista l’importanza e la delicatezza del tema trattato, ho chiesto una risposta scritta in merito a questa vicenda al direttore generale dell’Ulss Giovanni Pavesi».

Nel frattempo dal direttore generale è arrivata una nota al primo cittadino, letta in Consiglio comunale. «Il 14 marzo 2017 - si legge nel testo - la direzione dell’Ulss 8 berica ha indetto procedura negoziata per affidare le opere di completamento, adeguamento e avviamento che consentano il trasferimento del servizio di emodialisi dal vecchio al nuovo ospedale di Valdagno. Il valore complessivo è 140 mila euro. Il cantiere non dovrebbe superare il mese di aprile. Fino allo spostamento si proseguirà nella vecchia sede con standard di sicurezza e qualità di trattamenti garantiti. Le apparecchiature utilizzate sono di ultima generazione e uguali a quelle del San Bortolo di Vicenza». Non è la prima volta che il reparto di nefrologia a Valdagno ha problemi. Lo scorso giugno l’unità, posizionata nel seminterrato del vecchio San Lorenzo, si era allagata per la rottura di un tubo flessibile di un bagno con i pazienti accompagnati ad Arzignano e Vicenza.

Luigi Cristina

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