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Dai semi al fotovoltaico
La scuola coltiva talenti

Le serre di via Carmini diventeranno centro di formazione. MOLINARI
Le serre di via Carmini diventeranno centro di formazione. MOLINARI
Le serre di via Carmini diventeranno centro di formazione. MOLINARI
Le serre di via Carmini diventeranno centro di formazione. MOLINARI

Costruire un piccolo impianto di irrigazione o misurarsi con il fotovoltaico. Oppure coltivare l’orto, iniziando a conoscere i segreti della semina. Sarà possibile da febbraio per i 500 ragazzi dell’istituto comprensivo “Valdagno 2”, grazie all’accordo con cui il Comune ha messo a disposizione del progetto didattico “Coltivare sinergie” le serre di via Carmini. Da tempo abbandonate con le cooperative “Itaca” e “Il cerchio” che tornano in campo accanto alla scuola, potrebbero tornare a vivere. La coltivazione della maresina farà spazio a lezioni di scienze, ma anche a sessioni pratiche di agricoltura.

La serra a tunnel sarà il primo banco di prova. Ma il vero fascino del luogo è all’interno, nella struttura in muratura e vetri, dove la terra è già pronta per il 5 febbraio quando tradizionalmente c’è la prima semina di Sant’Agata. «Il progetto è nato lo scorso anno da una riflessione - spiega la dirigente Eleonora Schiavo -. Bisogna cambiare modo di far scuola, dare ai ragazzi la possibilità di esprimersi secondo le loro attitudini e valutarli anche su competenze pratiche, non solo sulle conoscenze apprese dai testi. È stata una sfida anche per gli insegnanti che hanno capito la dignità di questi momenti. Con i laboratori di falegnameria e cucina abbiamo assistito a risultati straordinari, anche con gli studenti meno portati alla teoria».

Voci nuove nel curriculum scolastico, ma anche rivitalizzazione di un’area sotto utilizzata che con il supporto della cooperativa “Il cerchio” potrà veder nascere anche un laboratorio di sartoria. «L’idea è nata attraverso un lavoro - spiega la vicepresidente Anna Maraschin -. Il posto è già perfettamente agibile, perché non è stato abbandonato negli anni. I piccoli lavori per mantenerlo e migliorarlo li faremo con i ragazzi».

Ma, tolta la polvere, basteranno i protagonisti a realizzare il progetto: «Con il centro di aggregazione che è punto di riferimento per 24 bambini lavoriamo già nell’orto in via Gasdotto - aggiunge Giovanna Franceschi di “Itaca” -. Ora faremo parte di un progetto più ampio». Ed è proprio dall’incontro tra le responsabili del centro e la scuola che nasce l’idea. «Dobbiamo dialogare con il territorio - afferma Paola Pozza vice preside del comprensivo -. Non è più tempo di rimanere chiusi nelle aule». Il tutto nella cornice offerta dal Comune: «Un progetto importante sia sotto il profilo didattico che di educazione ambientale - conclude Liliana Magnani, assessore all’istruzione -. Ma con una fondamentale funzione orientativa. I ragazzi possono scoprire predisposizioni e attitudini e avere elementi nuovi per scegliere il loro futuro».

Veronica Molinari

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