<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Cultura e pubblico Una tesi da lode sull’offerta in città

La neo dottoressa Martina Moratello il giorno della laurea. MOLINARI
La neo dottoressa Martina Moratello il giorno della laurea. MOLINARI
La neo dottoressa Martina Moratello il giorno della laurea. MOLINARI
La neo dottoressa Martina Moratello il giorno della laurea. MOLINARI

Una passione che si trasforma in tesi di laurea. E il “caso Valdagno” le fa centrare il 110 e lode. A infilare la corona d’alloro con il massimo dei voti è stata Martina Moratello, 24 anni, che attorno alla cultura della sua città ha costruito una discussione che ha affascinato i relatori di Ca’ Foscari. Il lavoro della neo dottoressa in economia e gestione delle arti e delle attività culturali inizia tre anni fa, quando Martina comincia a collaborare come volontaria con l’ufficio cultura ed eventi del Comune. «Mi ha sempre interessato questo campo ed ho avuto la fortuna di coronare il mio impegno con uno stage per tre mesi - racconta la giovane -. È stato in quest’occasione che ho potuto approfondire l’“audience development”, ovvero lo sviluppo del pubblico, nell’offerta culturale che è un progetto portato avanti dall’Amministrazione e che è diventato il fulcro della mia tesi di laurea». Un caso da studiare, dunque, soprattutto perché alle spalle ha una tradizione che affonda le radici nell’eredità della famiglia Marzotto. «La prima parte del mio lavoro ripercorre proprio la storia culturale di Valdagno legata ai Marzotto - aggiunge Moratello -. Ho esaminato anche il territorio, partendo dall’idea che si tratta di un comune geograficamente isolato che è riuscito ad emergere grazie all’industria. Ma non c’era solo la “Fabbrica”: c’era la Città Sociale, e in questa il teatro, i Premi Marzotto, il Dam e tutta la rete delle scuole. Elementi che hanno creato un tessuto culturale molto particolare, su cui oggi si continua a lavorare». E se la base attuale è buona, per migliorare occorre un piano di sviluppo del pubblico. Proprio quello che ha mosso i primi passi durante il tirocinio della neo laureanda e che è il cuore della sua tesi. «Su tre rassegne si è iniziato un lavoro di studio che prevede la distribuzione di questionari e la successiva elaborazione per finire, quando si avranno dati sufficienti, con il dotarsi di un piano di “audience development” - prosegue Moratello -. Dalla mia ricerca è emerso che le collaborazioni con le scuole danno i loro frutti e che le proposte attraggono per l’essere innovative e ricercate. Ci sono margini di miglioramento e saranno questi a venire valutati dall’assessorato». «Manca una risposta dai giovani di età compresa fra i 20 ai 30 anni - considera - e manca quella che io ho chiamato “mobilità territoriale” ovvero il coinvolgimento dei comuni vicini. Entrambi gli aspetti sono però spiegabili con il tipo di evento che viene proposto. Nel caso di “Teatro in casa”, una delle rassegne coinvolte nel sondaggio, sono appuntamenti in contrada o comunque in zone rurali il cui pubblico è proprio l’abitante. La seconda rassegna, “Femminile singolare” propone eventi di musica della tradizione popolare che incontrano il gradimento di una fascia più alta di età rispetto ai ventenni. Un ulteriore punto di forza del “caso Valdagno” è che gli appuntamenti sono quasi tutti gratuiti e l’ufficio cultura può programmarli con un budget fisso, importante e sufficiente per coprire le esigenze organizzative». Martina Moratello ha discusso la sua tesi e concluso un ciclo, ma non ha intenzione di disinteressarsi alla città: «Se ci sarà la possibilità continuerò a collaborare e soprattutto a seguire questo progetto che attualmente sta sondando il gradimento con la rassegna invernale “Finisterre -teatro ai confini”». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Veronica Molinari

Suggerimenti