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Croce rossa, cibo a 230 famiglie

Una prova di immobilizzazione di un ferito durante una esercitazione della Cri valdagnese. ARCHIVIO
Una prova di immobilizzazione di un ferito durante una esercitazione della Cri valdagnese. ARCHIVIO
Una prova di immobilizzazione di un ferito durante una esercitazione della Cri valdagnese. ARCHIVIO
Una prova di immobilizzazione di un ferito durante una esercitazione della Cri valdagnese. ARCHIVIO

Un bambino in braccio alla mamma e una prescrizione per avere i farmaci gratis. Ma anche un giovane impacciato che sta ascoltando il medico spiegargli il dosaggio. Scene che si ripetono ogni mercoledì in viale Regina Margherita nella sede del comitato della Croce rossa a cui fanno riferimento i 6 comuni di valle. GLI AIUTI. Al lavoro volontari che entrano ed escono dai due uffici in fondo al corridoio. Sono alcuni dei 216 che anche nel 2017 hanno regalato il loro tempo a emergenze, assistenza sanitaria, trasporto invalidi e distribuzione di aiuti. Lo scorso anno sono arrivati nelle case di 228 famiglie assistite, ad esempio, 1.200 chili di pasta e 300 di riso, 2.900 litri di latte e 830 di olio, 90 chili di formaggio, 279 di zucchero e 10 di legumi. Lo sportello dell’ambulatorio medico apre le porte ogni mercoledì dalle 8.30 alle 12.30. «A noi si rivolge anche chi non può pagare il ticket o è sprovvisto di tessera sanitaria, perché ad esempio senza fissa dimora o di passaggio - racconta Paola Guglielmi Dal Sasso, presidente del comitato da dieci anni-. In un anno si rivolgono al nostro medico circa 150 persone, di cui il 70 per cento stranieri. Purtroppo ci sono anche molti italiani, soprattutto anziani, che chiedono aiuto per acquistare medicinali e la sensazione è che siano in aumento». GLI UTENTI. Quattro locali in cui i dati raccolti scattano la fotografia della realtà. «Qui rispondiamo anche alle richieste di generi alimentari - prosegue Guglielmi -. Abbiamo una mezza dozzina di appuntamenti alla settimana sia con italiani che con stranieri. Per molti è sempre più difficile arrivare a fine mese. A volte ci sobbarchiamo il pagamento delle utenze, la retta dell’asilo o l’abbonamento per l’autobus. Ma c’è ancora timore da parte degli italiani di far sapere il proprio disagio economico e quella porta difficilmente la varcano». LA SQUADRA. Ognuno nel comitato ha un ruolo e tutto è perfettamente organizzato. In undici hanno scelto l’area sociale, ma a fare la parte del leone sono i 72 volontari sanitari. Poi c’è chi si occupa della segreteria o della raccolta fondi. «Il corso base è obbligatorio - puntualizza la presidente - poi ognuno sceglie in che area operare con successive specializzazioni. Dalle emergenze, allo sviluppo e comunicazione, fino al settore “giovani”. E proprio i nostri 25 giovani, tra i 14 e i 32 anni, sono il motore futuro della onlus, con i progetti che creano e con la loro presenza nelle piazze per sensibilizzare e fare prevenzione. A volte l’impegno in Cri spaventa, ma in realtà si chiedono solo poche ore di attività al mese. Anche se quell’impegno deve essere preso seriamente». E continuando con i numeri, che rendono l’idea di quanto lavoro ci sia nei locali di viale Regina Margherita, a ingrossare le fila ci sono due istruttori e due monitori, ovvero volontari specializzati che possono tenere corsi alla cittadinanza e due tutor Blsd per l’uso dei defibrillatori. E quando servono si fanno uscire dai depositi tre ambulanze, un mezzo attrezzato per il trasporto disabili e una panda. NUOVE LEVE. «In sede c’è sempre un volontario dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 18.30 - conclude la presidente -. La nostra forza è lavorare in rete con gli altri comitati, i servizi sociali di Ulss e Comuni. In autunno partirà un nuovo corso base e speriamo di vedere tanti giovani, c’è bisogno di nuovi volontari pronti a ricevere il testimone». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Veronica Molinari

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