<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Valdagno

Colleghi solidali
«Potrò accudire
la mia nipotina»

Ieri alla Fondazione Marzotto la firma dell’accordo integrativo sulle ferie solidali
Ieri alla Fondazione Marzotto la firma dell’accordo integrativo sulle ferie solidali
Ieri alla Fondazione Marzotto la firma dell’accordo integrativo sulle ferie solidali
Ieri alla Fondazione Marzotto la firma dell’accordo integrativo sulle ferie solidali

VALDAGNO. Era il 21 dicembre 2016 quando in un incidente lungo la 246, a Cornedo, morirono due persone e una bimba rimase gravemente ferita, tanto da non aver ancora lasciato l’ospedale. La nonna Giannina Bicego decise subito di mettere in secondo piano il lavoro per stare vicina alla sua nipotina di 8 anni, rimasta senza mamma e impegnata in un lungo percorso di recupero. Da questa esigenza della dipendente della Fondazione Marzotto ha avuto inizio l’iter che ha portato ieri l’ente morale, presieduto da Veronica Marzotto, a sottoscrivere assieme a Fisascat Cisl Veneto l’accordo integrativo aziendale che definisce la possibilità per i dipendenti della Fondazione di donare ai colleghi ore di riposo o giorni di ferie per assistere figli minori che necessitino di cure costanti, ma anche familiari malati, con disabilità o anziani non autosufficienti.

«Ringrazio tutti gli attori di questo accordo - ha dichiarato Bicego - dall’azienda ai sindacati, ai lavoratori per la sensibilità e la vicinanza dimostrate. Non è cosa di tutti i giorni. Tutto è iniziato con l’interessamento della collega della reception, e da una piccola cosa è nato un grande risultato. La mia scelta di stare vicino a mia nipote e per quanto possibile anche al suo fratellino è stata dettata dal cuore e i compagni di lavoro lo hanno capito». La signora Bicego aveva esaurito permessi e ferie a gennaio e da febbraio è in permesso non retribuito. Ora potrà contare sulla solidarietà dei colleghi. «Non conosco l’ammontare dei giorni che mi saranno donati, ma non importa il numero, è il gesto che conta, sapere che non si è soli».

Quello firmato ieri nella sede di via Petrarca dà concretezza alla norma introdotta dal Jobs Act che consente ai lavoratori di sostenere i colleghi in difficoltà donando ore di ferie e riposi, ed è il primo accordo aziendale sottoscritto in Veneto. L’intesa si distingue per essere non un’iniziativa tra un singolo lavoratore in difficoltà e l’azienda, ma il frutto di una contrattazione sindacale. Quaranta in un anno le ore massime di ferie o in “conto recupero” che il singolo dipendente potrà mettere a disposizione di un collega, che non rientrano tra le proprie quattro settimane di ferie di diritto accumulate e che rimangono obbligatorie.

«L’accordo nasce in piena continuità e coerenza - ha dichiarato Veronica Marzotto, presidente della Fondazione istituita da nonno Gaetano che oggi conta 330 dipendenti che operano nelle 10 sedi tra Veneto e Lombardia - con una consapevolezza precisa che fin dalle origini caratterizza l’agire della Fondazione, ossia quello del suo ruolo di interlocutore sociale nei diversi territori in cui opera».

«È la riprova - ha sottolineato l’ad Roberto Volpe - che i Centri di servizio nel Veneto sono anche uno strumento di crescita civile. Come presidente dell’Uripa, l’associazione che rappresenta oltre 300 strutture per anziani operanti in Veneto, mi adopererò perché questo accordo possa trovare proseliti».

Maurizia Rizzo, segretario generale di Fisascat Cisl Veneto, ha evidenziato che «l’accordo istituisce un “diritto solidale” e segna l’avvio di una cultura nuova di accoglienza e tutela dei diritti dei lavoratori e delle loro famiglie: la mutualità e la solidarietà fanno in modo che del bisogno di una singola persona si prendano cura tutti».

«La sinergia tra i diversi soggetti verso un obiettivo condiviso - ha sottolineato Giovanni Battista Comiati, segretario generale di Fisascat Cisl Vicenza - ha generato una buona prassi codificata che ora potrà fungere da modello. Segno che sul fronte del welfare aziendale ci sono spazi di alleanza importanti e percorsi di innovazione possibili». Monica Manuli, che per Confcommercio Vicenza ha assistito l’azienda nella stesura dell’accordo, ha spiegato che «si è trattato di dare concretezza, con i corretti fondamenti giuridici, alla volontà lungimirante della Fondazione Marzotto, per dare una risposta solidale a casi di effettiva necessità attraverso una pattuizione collettiva». «I dipendenti - ha detto Adriana Frumosu, rappresentante sindacale per l’area infermieristica di Fisascat Cisl - hanno accolto con entusiasmo l’accordo».

Giorgio Zordan

Suggerimenti