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«Città inaccessibile per chi è disabile» Ostacoli ovunque

Piazza Dante impraticabile per una sedia a rotelle. VE.MO.I servizi igienici della biblioteca inaccessibili alla carrozzella.   VE.MO.Impossibile l’accesso al museo “Dal Lago” a palazzo Festari.   VE.MO.
Piazza Dante impraticabile per una sedia a rotelle. VE.MO.I servizi igienici della biblioteca inaccessibili alla carrozzella. VE.MO.Impossibile l’accesso al museo “Dal Lago” a palazzo Festari. VE.MO.
Piazza Dante impraticabile per una sedia a rotelle. VE.MO.I servizi igienici della biblioteca inaccessibili alla carrozzella.   VE.MO.Impossibile l’accesso al museo “Dal Lago” a palazzo Festari.   VE.MO.
Piazza Dante impraticabile per una sedia a rotelle. VE.MO.I servizi igienici della biblioteca inaccessibili alla carrozzella. VE.MO.Impossibile l’accesso al museo “Dal Lago” a palazzo Festari. VE.MO.

Il responso è una doccia fredda. La città è inospitale per un disabile: gradini insormontabili, scivoli impervi, toilette dei locali pubblici inservibili, salite inscalabili con una carrozzina manuale. Anzi Dario Ceroni, componente del tavolo provinciale dell’accessibilità della Federazione italiana per il superamento dell’handicap e membro dell’Unione italiana lotta alla distrofia muscolare, alla fine del giro in centro storico non ha mezzi termini: «Tra i luoghi in cui ho effettuato sopralluoghi Valdagno è il più inaccessibile». Ad accompagnare Ceroni, c’è anche un altro componente del tavolo, Gabriele Nizzero socio dell’Associazione italiana sclerosi multipla che vivendo in città conosce molto bene gli ostacoli che quotidianamente affronta. Si parte dalla piazza del Mercato e, già all’inizio, le due “guide” fanno notare come ogni negozio e locale pubblico ha un gradino che diventa per loro una barriera insuperabile. «Teniamo conto che un piano per eliminare le barriere deve considerare l’ausilio base e non quello motorizzato e non deve dare per scontato che si abbia un accompagnatore che spinge la carrozzina in caso di difficoltà -esordisce Ceroni-. La Convenzione Onu per le persone con disabilità parla proprio di accessibilità e autonomia. Io non devo essere costretto a farmi aiutare nè a chiamare il titolare dell’attività o dell’esercizio pubblico per far posizionare l’eventuale scivolo». Dopo non essere riusciti ad entrare in banca per gli scalini presenti e aver superato l’ acciottolato di palazzo Festari, che crea più di qualche complicazione a chi deve manovrare le ruote, si arriva al museo civico Dal Lago che, pur avendo uno scivolo permanente davanti alla porta, non è accessibile a Ceroni che ha un “mezzo” manuale per l’altezza dell’invito. E non va meglio al vicino comando del Consorzio di polizia locale, dove al campanello posto all’altezza giusta si aggiunge però la totale mancanza di uno scivolo per superare i gradini. Diretti a Villa Valle, sede della Biblioteca, la sorpresa è amara anche per Nizzero: dopo le segnalazioni dell’Associazione italiana assistenza spastici (Aias) valdagnese, apparse sul nostro Giornale nel 2012 nulla è cambiato. La pendenza esagerata dello scivolo d’accesso alla porta laterale, la mancanza della piazzola di sosta consigliata dalla normativa a metà rampa ed i 4 gradini per accedere ai bagni sono come allora. «Per non parlare degli inaccessibili ambulatori dei medici di base sparsi in città, tranne quello della medicina di gruppo del vecchio San Lorenzo, della parte vecchia del cimitero, delle salite che portano a piazza Dante o di via 4 Novembre che hanno pendenze improponibili -conclude Nizzero-. Gli scalini della rinnovata piazza Dante, infine, dovrebbero essere segnalati perchè sono veramente pericolosi». I punti neri, già individuati con la prova sul campo, sono emersi anche nell’incontro dell’altra sera che si è svolto a palazzo Festari con associazioni e cittadini. Marciapiedi, posti auto ed edifici, anche privati come la piscina o la scuola di musica, sono finiti nel mirino di chi ogni giorno deve fare i conti con disabilità motorie o sensoriali. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Veronica Molinari

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