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Chiude il rifugio e lo sfogo diventa virale

Una significativa immagine del rifugio Gingerino e lo straordinario panorama che offreIl re della cucina Gianfranco Dani ora serve solo tanta amarezza
Una significativa immagine del rifugio Gingerino e lo straordinario panorama che offreIl re della cucina Gianfranco Dani ora serve solo tanta amarezza
Una significativa immagine del rifugio Gingerino e lo straordinario panorama che offreIl re della cucina Gianfranco Dani ora serve solo tanta amarezza
Una significativa immagine del rifugio Gingerino e lo straordinario panorama che offreIl re della cucina Gianfranco Dani ora serve solo tanta amarezza

Il rifugio Gingerino, di Monte Falcone a oltre 1600 metri, segue lo stesso destino del comprensorio di Recoaro Mille e questo inverno non aprirà. Negli ultimi anni era diventato un punto di riferimento per appassionati di montagna e chi saliva in quota per godere del paesaggio, fare una passeggiata, ascoltare musica o mangiare. È stato gestito da Dennis Rasia, con il fratello Simone e vi ha lavorato come cuoco Gianfranco Dani. I tre hanno formato una squadra compatta e hanno deciso di esprimere la loro amarezza per la chiusura sulla pagina Facebook del rifugio facendo un boom di condivisioni. «In questi anni eravamo riusciti a fare del rifugio un punto di aggregazione, nonostante la mancanza di interesse del Comune e una gestione che spesso non ci ha tutelato di “Recoaro 1000 non solo neve”» attacca Rasia. «Ora un posto bellissimo rischia la chiusura definitiva. Il Comune non ha rispettato l’impegno di togliere le antenne che rovinano l’edificio dell’architetto Giorgio Guasina e i lavori per il rilancio attendono da anni, nonostante i fondi Odi».

«Si doveva puntare sul downhill - gli fa eco Dani -, era stato fatto anche in progetto, rimasto nel cassetto. Con l’amministrazione è mancato il dialogo».

Per il gestore degli impianti è andata peggio: «Non hanno tenuto in considerazione le nostre esigenze con l’orario continuato fatto solo la domenica e la settimana di Ferragosto. Capitava che l’impianto rimanesse chiuso anche con condizioni climatiche favorevoli».

Non si fa attendere la replica dell’assessore alle attività produttive Massimiliano Dal Lago: «I tempi della burocrazia sono lunghi. Grazie ai fondi Odi, 6 milioni di euro, Recoaro mille avrà downhill, acropark, area camper, sentieri per ciaspole, un laghetto più grande. L’amministrazione è sensibile alle esigenze del comprensorio ma ha risorse limitate».

Daniela Braggione di “Non solo neve” ribatte: «Abbiamo gestito di anno in anno, garantendo la sopravvivenza del comprensorio, abbiamo fatto il massimo. Basta attacchi ingiustificati».

Luigi Cristina

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