<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Cardiologia senza reparto
Letti per i pazienti gravi

Ha preso il via una riorganizzazione di alcuni reparti al San LorenzoGiampaolo Stopazzolo
Ha preso il via una riorganizzazione di alcuni reparti al San LorenzoGiampaolo Stopazzolo
Ha preso il via una riorganizzazione di alcuni reparti al San LorenzoGiampaolo Stopazzolo
Ha preso il via una riorganizzazione di alcuni reparti al San LorenzoGiampaolo Stopazzolo

Al San Lorenzo quattro nuovi posti-letto di alta intensità assistenziale. Sono già operativi. Entrano a far parte del reparto di medicina interna diretto da Fabio Miserocchi. Lo scopo è di gestire pazienti affetti da patologie acute senza dover ricorrere al ricovero in rianimazione. Una novità assoluta per l’ospedale di Valdagno.

L’idea è stata di Giampaolo Stopazzolo direttore medico e responsabile del distretto ovest, che l’ha poi realizzata sotto la supervisione del dg Giovanni Pavesi dopo l’autorizzazione della Regione al piano riorganizzativo.

I 4 posti nascono dalla conversione di altrettanti letti di cardiologia che risultavano sottoutilizzati.

«Abbiamo pensato - spiega il dott. Stopazzolo - di abolire questi letti creati una trentina di anni fa, ma che servivano a poco per il fatto che a Valdagno non c’è l’Unità di terapia intensiva cardiologica-Utic, non c’è neppure la rianimazione, e non c’è il turno specialistico di notte, per cui tenere al San Lorenzo un paziente colpito da una patologia cardiaca grave, ad esempio un infarto, non è possibile, sarebbe solo un grosso rischio. Lo dimostrano i numeri. Nel 2016 i ricoveri sono stati solo 98, molto meno che in lungodegenza e in medicina, e per pazienti a bassa complessità. Abbiamo fatto una riflessione con tutti i primari interessati di Valdagno e Arzignano per capire come utilizzare in modo ottimale questi letti in base alla reale domanda clinica, e abbiamo preso insieme questa decisione condivisa anche dalla Regione».

Insomma, lo scarso impiego dei posti-letto di cardiologia del San Lorenzo e la concomitante presenza al Cazzavillan di un reparto cardiologico che dispone di 16 posti e di una Utic con altri 4 letti ha convinto a procedere a una nuova organizzazione «finalizzata – dice Stopazzolo – a valorizzare le risorse esistenti».

«La cardiologia - precisa - non solo resta, ma ora si faranno più ambulatori dalle 8.30 alle 20, da lunedì a venerdì. Ci saranno tre specialisti dedicati, che saranno sempre reperibili in continua sinergia con Arzignano e sotto la regia del primario Claudio Bilato. A fronte di questo potenziamento del servizio a livello di visite, consulenze e controlli, i posti-letto di alta intensità sono un passo in avanti nella qualificazione di Valdagno e diventano strategici per una serie di pazienti colpiti da patologie gravi, complicazioni, e non ancora stabili, che arrivino dai pronto Soccorso, dalle chirurgie, da Uti o Utic dell’Ulss Berica. La precedenza sarà sempre per i pazienti del distretto ovest e responsabile è il dott. Fabrizio Maddalena».

Da una parte, dunque, la “rimodulazione” in letti “internistici” monitorati e gestiti dalla medicina (si effettua pure il controllo telemetrico mediante smartphone), permette di ricoverare pazienti critici e instabili che hanno bisogno di assistenza internistica a più elevata intensità. Dall’altra, i cardiologi, che operano a Valdagno, liberati dall’onere dell’assistenza in corsia, si dedicheranno maggiormente, come detto, al lavoro in ambulatorio.

Franco Pepe

Suggerimenti