Al San Lorenzo quattro nuovi posti-letto di alta intensità assistenziale. Sono già operativi. Entrano a far parte del reparto di medicina interna diretto da Fabio Miserocchi. Lo scopo è di gestire pazienti affetti da patologie acute senza dover ricorrere al ricovero in rianimazione. Una novità assoluta per l’ospedale di Valdagno.
L’idea è stata di Giampaolo Stopazzolo direttore medico e responsabile del distretto ovest, che l’ha poi realizzata sotto la supervisione del dg Giovanni Pavesi dopo l’autorizzazione della Regione al piano riorganizzativo.
I 4 posti nascono dalla conversione di altrettanti letti di cardiologia che risultavano sottoutilizzati.
«Abbiamo pensato - spiega il dott. Stopazzolo - di abolire questi letti creati una trentina di anni fa, ma che servivano a poco per il fatto che a Valdagno non c’è l’Unità di terapia intensiva cardiologica-Utic, non c’è neppure la rianimazione, e non c’è il turno specialistico di notte, per cui tenere al San Lorenzo un paziente colpito da una patologia cardiaca grave, ad esempio un infarto, non è possibile, sarebbe solo un grosso rischio. Lo dimostrano i numeri. Nel 2016 i ricoveri sono stati solo 98, molto meno che in lungodegenza e in medicina, e per pazienti a bassa complessità. Abbiamo fatto una riflessione con tutti i primari interessati di Valdagno e Arzignano per capire come utilizzare in modo ottimale questi letti in base alla reale domanda clinica, e abbiamo preso insieme questa decisione condivisa anche dalla Regione».
Insomma, lo scarso impiego dei posti-letto di cardiologia del San Lorenzo e la concomitante presenza al Cazzavillan di un reparto cardiologico che dispone di 16 posti e di una Utic con altri 4 letti ha convinto a procedere a una nuova organizzazione «finalizzata – dice Stopazzolo – a valorizzare le risorse esistenti».
«La cardiologia - precisa - non solo resta, ma ora si faranno più ambulatori dalle 8.30 alle 20, da lunedì a venerdì. Ci saranno tre specialisti dedicati, che saranno sempre reperibili in continua sinergia con Arzignano e sotto la regia del primario Claudio Bilato. A fronte di questo potenziamento del servizio a livello di visite, consulenze e controlli, i posti-letto di alta intensità sono un passo in avanti nella qualificazione di Valdagno e diventano strategici per una serie di pazienti colpiti da patologie gravi, complicazioni, e non ancora stabili, che arrivino dai pronto Soccorso, dalle chirurgie, da Uti o Utic dell’Ulss Berica. La precedenza sarà sempre per i pazienti del distretto ovest e responsabile è il dott. Fabrizio Maddalena».
Da una parte, dunque, la “rimodulazione” in letti “internistici” monitorati e gestiti dalla medicina (si effettua pure il controllo telemetrico mediante smartphone), permette di ricoverare pazienti critici e instabili che hanno bisogno di assistenza internistica a più elevata intensità. Dall’altra, i cardiologi, che operano a Valdagno, liberati dall’onere dell’assistenza in corsia, si dedicheranno maggiormente, come detto, al lavoro in ambulatorio.