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Bombe in garage, si evacuano 22 case

I carabinieri in via Manin dove sono stati ritrovati gli ordigni risalenti alle due guerre mondiali.   ARCHIVIO
I carabinieri in via Manin dove sono stati ritrovati gli ordigni risalenti alle due guerre mondiali. ARCHIVIO
I carabinieri in via Manin dove sono stati ritrovati gli ordigni risalenti alle due guerre mondiali.   ARCHIVIO
I carabinieri in via Manin dove sono stati ritrovati gli ordigni risalenti alle due guerre mondiali. ARCHIVIO

“Bomba day” in centro storico. Giovedì, i militari del 2° reggimento genio guastatori della Brigata alpina “Julia” di Trento saranno al lavoro per prelevare gli ordigni bellici conservati illegalmente in un garage di via Manin a due passi dal duomo. E per garantire la sicurezza degli abitanti e il regolare svolgimento delle operazioni per gli specialisti che saranno impegnati nel delicato disinnesco saranno evacuate una cinquantina di persone e sgomberati 22 appartamenti e 30 garage. La scoperta della collezione di guerra detenuta da Ettore Ravazzolo risale allo scorso novembre, ovvero a quando il dirigente dell’università di Padova era stato arrestato e poi messo ai domiciliari su ordine del tribunale patavino per corruzione e turbata libertà degli incanti nell’ambito di un’inchiesta per una serie di lavori di manutenzione dei palazzi universitari della città euganea. Il ritrovamento del materiale bellico, detenuto senza la necessaria segnalazione alle autorità competenti, all’epoca dei fatti è costato all’ingegnere valdagnese di 58 anni una denuncia a piede libero per detenzione di ordigni da guerra. Le armi erano state scoperte durante le perquisizioni domiciliari compiute dai carabinieri di Padova e di Valdagno. Nel garage di Ravazzolo erano, infatti, spuntati un ordigno da aereo del 1943, aperto e senza spoletta ma con all’interno ancora del tritolo, granate, bombe a mano della Prima guerra mondiale, due pistole lanciarazzi, baionette, coltelli e altri ordigni con polvere pirica resa però inoffensiva dal tempo. Da subito gli specialisti intervenuti sul posto avevano provveduto alla messa in sicurezza, ma ora a distanza di mesi è necessario neutralizzare la piccoa Santa Barbara. Ecco allora che è scattata l’ordinanza di sgombero temporaneo firmata dal sindaco Giancarlo Acerbi che prevede, giovedì, l’allontanamento dei residenti dalle 9 alle 13. E si è messa in moto anche la macchina della pianificazione vera e propria dell’intervento con una settantina di notifiche di sgombero. Dovranno essere evacuati gli immobili, tra abitazioni e garage, che si trovano nel raggio della “zona rossa” predisposto per sicurezza dalle forze dell’ordine. Le operazioni di disinnesco, coordinate dai carabinieri del maggiore Mauro Maronese, potrebbero richiedere anche più tempo di quanto previsto e in questi casi occorre procedere con la massima cautela. Non è escluso, infatti, che per la quantità e la delicatezza del materiale da rimuovere non sia sufficiente una sola giornata. E proprio gli alpini saranno impegnati a prelevare gli ordigni: scortati dagli agenti della polizia locale “Valle Agno” del comandante Daniele Vani, li porteranno quindi in una cava della vallata per farli brillare. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Veronica Molinari

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