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Addio Pista Lido
Ora ci si allena
in un capannone

Il capannone in via Tomba dove si trasferiranno gli atleti. ZILLIKENOre contate per la storica Pista Lido, dove da lunedì saranno sospese tutte le attività sportive. MASSIGNAN
Il capannone in via Tomba dove si trasferiranno gli atleti. ZILLIKENOre contate per la storica Pista Lido, dove da lunedì saranno sospese tutte le attività sportive. MASSIGNAN
Il capannone in via Tomba dove si trasferiranno gli atleti. ZILLIKENOre contate per la storica Pista Lido, dove da lunedì saranno sospese tutte le attività sportive. MASSIGNAN
Il capannone in via Tomba dove si trasferiranno gli atleti. ZILLIKENOre contate per la storica Pista Lido, dove da lunedì saranno sospese tutte le attività sportive. MASSIGNAN

Negli orari degli allenamenti, in via Colombo, oltre alle auto dei genitori che accompagnavano i piccoli hockeisti e pattinatori alla Pista Lido, bisognava stare attenti ai molti giovanissimi atleti che coglievano l’occasione per iniziare a muoversi da soli in città. Un “rito di passaggio” che ora resterà solo un ricordo. Non c’è stato infatti il colpo di scena: la Pista Lido chiude definitivamente. La struttura rientrerà nel pieno possesso dei proprietari, la “Immobili e partecipazione Srl”, e chiuderà le porte alle tre società che da anni ne avevano fatto sportive una base operativa. La consegna delle chiavi avverrà con tutta probabilità lunedì, con un paio di giorni di ritardo rispetto a quanto stabilito. L’accordo tra Comune, associazioni sportive e proprietà era quello di arrivare alla fine della stagione sportiva e così è stato, senza ulteriori proroghe. Il trasloco è iniziato in questi giorni, con una duplice direzione. Per quanto riguarda le attrezzature più ingombranti, è stato trovato l’accordo con un privato che metterà a disposizione degli spazi ad hoc. Per quanto riguarda invece il materiale d’ufficio delle società che nella pista Lido avevano la sede, l’amministrazione comunale è riuscita a ricavare alcuni spazi all’interno della palazzetto dello sport intitolato a Gino Soldà, in via Volta.

FUTURO. Risolto il problema degli scatoloni, si è posto il vero dilemma, cioè quello di dove dirottare gli allenamenti una volta persa una struttura datata, ma comunque fondamentale. Le opzioni non erano poi molte e tra queste, anche se ancora un contratto firmato non c’è, sembra che sia stato individuato un capannone in via Tomba, in zona industriale, al confine con Spagnago di Cornedo, dove fino a qualche mese fa era attiva una palestra per l’arrampicata. Un capannone, però, non può essere una soluzione definitiva per gli atleti che mantengono viva la tradizione degli sport a rotelle di Valdagno. Per questo, il sindaco Giancarlo Acerbi spiega: «Stiamo definendo la soluzione per l'emergenza, ma sta anche partendo la fase di progettazione della nuova struttura che sorgerà dove ora c'è il campo da calcio sterrato vicino a “Palalido” e “Palasoldà”. Pensiamo ad un investimento tra gli 800 mila euro ed il milione». Intanto, però, il migliaio di atleti che gravitava attorno alla pista Lido, dovrà dividere gli spazi tra le varie palestre cittadine e “stringersi” un po’. «Il mio auspicio è anche che le varie società cittadine si dimostrino responsabili - prosegue Acerbi -. Se ci sono due gruppi con cinque bambini che si devono allenare in orari diversi, spero si possano unire in un solo gruppo». La società Immobili e partecipazione Srl, contattata, non rilascia dichiarazioni sulla vicenda.

Karl Zilliken

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