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«Abusò di una disabile»
A processo dopo 7 anni

L’imputato potrà presentarsi in aula a partire dal prossimo 9 gennaio. ARCHIVIO
L’imputato potrà presentarsi in aula a partire dal prossimo 9 gennaio. ARCHIVIO
L’imputato potrà presentarsi in aula a partire dal prossimo 9 gennaio. ARCHIVIO
L’imputato potrà presentarsi in aula a partire dal prossimo 9 gennaio. ARCHIVIO

È accusato di aver violentato una donna con disabilità fisiche e mentali nel novembre del 2010. A distanza di sette anni dalla vicenda, Prince Akomeah, 30 anni, di origini ghanesi, è chiamato a difendersi in aula dalla pesante accusa. I fatti sarebbero avvenuti a Valdagno, nei pressi di un salone per parrucchiere gestito da africani; dell’imputato però, difeso d’ufficio dall’avv. Gaetano Crisafi, si sono nel frattempo perse le tracce.

Secondo la ricostruzione della procura (il pubblico ministero Gava ha chiuso le indagini poco prima del suo trasferimento a Padova), Akomeah aveva conosciuto la donna nel negozio di parrucchiere dove lei si era recata a farsi le treccine. All’uscita sarebbe scattata la violenza: avrebbe invitato la donna a parlare e successivamente l’avrebbe trascinata nello scantinato dello stesso stabile. Qui, su un materasso del vano cantina, avrebbe abusato di lei.

La presunta vittima, anche lei di origini africane, si era recata in ospedale dove era scattato il cosiddetto “protocollo rosa” per le donne vittime di violenza. Non sarebbero emerse però tracce dello stupro. Di più: non ci sarebbe stato neppure un vero e proprio rapporto sessuale. La donna, peraltro, non aveva mai denunciato il presunto violentatore; lo aveva fatto il padre di lei, ma la denuncia non era stata ritenuta accolta in quanto la figlia era maggiorenne.

Tre anni più tardi il tribunale ha nominato un curatore speciale (alla donna è stata diagnosticata una disabilità intellettiva) ed è stato quindi il suo curatore a formalizzare la querela alle forze dell’ordine.

All’epoca l’indagato era stato ascoltato dagli investigatori e aveva ammesso il rapporto sessuale, precisando però che si era trattato di un rapporto «consenziente».

Nonostante la richiesta della difesa dell’indagato, la donna non è più stata sentita dagli inquirenti. Mentre dell’uomo si è reso irreperibile.

L’altro giorno, al termine dell’udienza preliminare, il giudice Barbara Maria Trenti ha disposto il rinvio a giudizio a carico di Akomeah (che non è mai stato arrestato). L’accusa è di violenza sessuale aggravata dall’abuso delle condizioni di inferiorità psichica della donna. Il cittadino ghanese potrà dunque comparire in aula a partire dal prossimo 9 gennaio per difendersi di fronte al collegio giudicante. Sempre che decida di farlo, perché nemmeno il suo difensore sa che fine abbia fatto l’imputato.P.MUT.

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