<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

«Zone degradate, c’è una soluzione»

Il sindaco Gianni Casarotto nel suo ufficio in municipio.  STELLA-CISCATOPanoramica dei fabbricati dell’area ex Comboniani.  STELLA-CISCATOSpogliatoi e tribune lasciati incompleti al Parco Sud.  STELLA-CISCATOL’area dell’ex scalo merci è strategica per lo sviluppo urbano.  CISCATO
Il sindaco Gianni Casarotto nel suo ufficio in municipio. STELLA-CISCATOPanoramica dei fabbricati dell’area ex Comboniani. STELLA-CISCATOSpogliatoi e tribune lasciati incompleti al Parco Sud. STELLA-CISCATOL’area dell’ex scalo merci è strategica per lo sviluppo urbano. CISCATO
Il sindaco Gianni Casarotto nel suo ufficio in municipio.  STELLA-CISCATOPanoramica dei fabbricati dell’area ex Comboniani.  STELLA-CISCATOSpogliatoi e tribune lasciati incompleti al Parco Sud.  STELLA-CISCATOL’area dell’ex scalo merci è strategica per lo sviluppo urbano.  CISCATO
Il sindaco Gianni Casarotto nel suo ufficio in municipio. STELLA-CISCATOPanoramica dei fabbricati dell’area ex Comboniani. STELLA-CISCATOSpogliatoi e tribune lasciati incompleti al Parco Sud. STELLA-CISCATOL’area dell’ex scalo merci è strategica per lo sviluppo urbano. CISCATO

Giancarlo Brunori La situazione in testa ce l’ha ben chiara. E se non fosse per i tempi morti della burocrazia, «quelli di enti superiori, non certo del nostro Comune», alcuni progetti ed i principali piani di sviluppo cittadino fermi al palo avrebbero già ottenuto il via libera. «Senza nemmeno pensarci un attimo». E guardando i faldoni sulla scrivania, nel suo ufficio in municipio, si capisce subito che «Thiene non ha tempo da perdere» e che «le zone degradate hanno le ore contate». L’anno che è appena iniziato porterà grandi novità per il rilancio urbanistico. Il primo cittadino Gianni Casarotto su questo non ha alcun dubbio. Sindaco, quali sono le priorità del 2018? «In primis c’è la ripresa e il completamento dei lavori al Parco Sud; poi gli interventi nell’area ex Comboniani, ma prima sono stati messi in cantiere il trasferimento delle associazioni nella nuova sede di via Primo Maggio e il trasloco della Croce rossa in locali più funzionali all’interno dell’ex ospedale Boldrini». E poi? «La nuova doppia palestra delle superiori in via San Gaetano, con un investimento di oltre 4 milioni, è l’intervento più consistente». Questo sul versante dei lavori pubblici, ma restiamo sull’urbanistica e sull’eliminazione delle aree degradate della città. «Beh non vanno dimenticati la riqualificazione dell’area della stazione ferroviaria e dell’ex scalo merci: una questione non certo di poco conto, se si considera che noi la nostra parte l’abbiamo fatta. L’iter è lungo, ora tocca alla società Rfi (le Ferrovie, ndr) alla quale sono già stati chiesti otto pareri. Poi c’è il completamento di quanto previsto nel primo stralcio del Piruea Nova Thiene». E per quanto riguarda l’area ex Nordera, già sede dell’Ulss 4? «È una zona centrale che deve essere riqualificata, ma è parzialmente vincolata». Quali prospettive sul recupero del centro storico? «Qui la situazione è più complessa, nel caso di edifici che hanno più di 70 anni». Dove sta il problema? «Il problema per questo tipo di edifici c’è ed è anche bello grosso. Ma solo per il pubblico, perché il privato non viene minimamente interessato». In che senso? «Prendiamo uno stabile non vincolato che ha più di 70 anni: se il proprietario è un privato, allora l’edificio si può demolire e ricostruire se non ci sono altri vincoli urbanistici sul suo grado di protezione; se invece è di proprietà pubblica, come ad esempio nel caso dell’Ater, è indispensabile un parere preventivo della Soprintendenza solamente per il fatto che ha oltre 70 anni di vita con conseguenti lungaggini burocratiche». Altro nodo spinoso è quello delle ex distillerie Fabris. «La nuova proprietà ha deciso di chiudere l’accesso al parcheggio a uso pubblico, fondamentale valvola di sfogo per il centro. E questo dopo aver chiuso anche l’accesso pedonale (il riferimento è a quello verso l’Istituto scolastico Santa Dorotea che nel 2015 era stato creato dal Comune e dalla scuola, ndr). Ribadiamo che il parcheggio pubblico deve restare disponibile». Altrimenti? «L’Amministrazione agirà con tutti gli strumenti urbanistici a sua disposizione». Dunque, si profila l’ipotesi di un esproprio? «Non vogliamo perdere il parcheggio e per questo abbiamo chiesto un incontro urgente con la nuova proprietà per affrontare la questione, ma ci è stato risposto che potrà avvenire non prima dell’8 gennaio. Da parte nostra c’è disponibilità al dialogo, ma anche fermezza di intenti». La vicenda, dunque, pare tutt’altro che chiusa e solo aspettando gli esiti del confronto previsto nei prossimi giorni si potrà, forse, avere ulteriori novità. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Suggerimenti