<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Variante artigianale, è polemica

Prevista una variante per l’area vicino al casello della A31.  FOTO CISCATO
Prevista una variante per l’area vicino al casello della A31. FOTO CISCATO
Prevista una variante per l’area vicino al casello della A31.  FOTO CISCATO
Prevista una variante per l’area vicino al casello della A31. FOTO CISCATO

Thiene alla variante che consente la costruzione di una fabbrica al posto di un vivaio, scatenando le polemiche da parte dei gruppi di minoranza in assemblea consiliare che, unanimi, puntano il dito contro «l'ennesimo intervento di cementificazione». Il documento, che è stato approvato dal consiglio comunale con i soli voti degli esponenti di maggioranza, risponde a una precisa richiesta della società “Thiene Fiorita Snc” che, lo scorso marzo, ha presentato in Comune una domanda di trasformazione dei suoi 21.700 metri quadri, situati a lato del casello autostradale, da zona per attività legate al turismo e anche alla produzione florovivaistica in zona industriale e artigianale. A quanto pare l'area deve essere venduta a un'azienda dell'Alto Vicentino desiderosa di ampliarsi e di costruire il nuovo capannone in zona industriale a Thiene, proprio nelle vicinanze del casello dell'autostrada A31 “Valdastico”. Da qui la decisione dell'Amministrazione Casarotto di acconsentire alla richiesta e di trasformare la destinazione d'uso della zona. Si tratta di un accordo che porterà inoltre nelle casse comunali una somma pari a 115 mila euro. La ditta “Thiene Fiorita Snc” possiede infatti 3.200 metri quadri che, nel 2004, si era impegnata a cedere al Comune al fine di creare un parcheggio pubblico: opera che tuttavia l'Amministrazione non intende realizzare dato che proprio di fianco al casello è già in previsione la creazione di un'area di sosta più capiente. Per questo la società “Thiene Fiorita Snc” verserà ora la Comune 115 mila euro, ovvero il valore dell'area che non dovrà più cedere all'ente. Si tratta di un’operazione urbanistica che non è piaciuta alle minoranze consiliari che parlano di «una variante troppo impattante». «Il nostro programma elettorale, così come il suo, sindaco Casarotto, vedeva chiusa qualsiasi opportunità di cementificazione di aree - ha affermato Attilio Schneck esponente consiliare della Lega nord -. Thiene è talmente ricca di capannoni dismessi che per gli insediamenti di questo tipo si possono trovare molte risposte. Oggi sul Veneto i costi di cementificazione e di ricaduta sono talmente impattanti e talmente alti, sia in termini idraulici che di manutenzione, che i programmi di tutti, comprese le indicazioni della Regione Veneto, sono quelli di non costruire ancora e noi, invece, non troviamo niente di meglio». «Da questo ampliamento - ha aggiunto Christian Azzolin, consigliere comunale di Liberi a Destra - oltre a perdere del verde, che sia nelle zone industriali che nelle altre aree di Thiene andrebbe tutelato, avremmo sicuramente un luogo dove si erigerà l’ennesimo grande stabilimento di chissà quale soggetto imprenditoriale dalle grandi dimensioni a tutto detrimento di quelle piccole e medie imprese». Critiche che il sindaco Gianni Casarotto ha rispedito ai mittenti: «Mi sembra che ci sia un po’ di confusione perché questa non è un’area verde vergine e non c’è nessun consumo di suolo in base alla legge regionale. In questi 21.700 metri quadri si poteva già realizzare un edificio commerciale di vicinato fino a 250 metri quadrati, oppure un albergo o spazi direzionali; ora invece si passa dalla produzione florovivaistica a un’attività media industria», ha concluso il primo cittadino. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Alessandra Dall’Igna

Suggerimenti