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Un piatto offerto
ai poveri alla sagra Si paga in cassa

Don Antonio Guarise, parroco della Conca e vicario foraneo, con la statua di S. Gaetano. STUDIOSTELLA-CISCATO
Don Antonio Guarise, parroco della Conca e vicario foraneo, con la statua di S. Gaetano. STUDIOSTELLA-CISCATO
Don Antonio Guarise, parroco della Conca e vicario foraneo, con la statua di S. Gaetano. STUDIOSTELLA-CISCATO
Don Antonio Guarise, parroco della Conca e vicario foraneo, con la statua di S. Gaetano. STUDIOSTELLA-CISCATO

Un pasto “sospeso” per una persona sola e in difficoltà, con una sorta di abbraccio comunitario. L'appello arriva da don Antonio Guarise in occasione della “Festa di San Gaetano” che torna, con rinnovato entusiasmo, nella parrocchia di Maria Ausiliatrice alla Conca a Thiene. Una ricorrenza dal sapore prettamente estivo, ma caratterizzata da un coinvolgente spirito comunitario e dalla radicata devozione al co-patrono della città. «Ma la devozione fine a se stessa non è cristiana - sottolinea don Antonio, vicario foraneo e parroco della Conca - Vogliamo quindi che il Santo della Provvidenza, San Gaetano appunto, ci renda provvidenza per gli altri. Così chi si recherà agli stand potrà lasciare al banco della postazione gastronomica il corrispettivo di una porzione di cibo da destinare a una persona in particolare, bisognosa, sola, malata o anziana, oppure alla Caritas parrocchiale». Una comunità ha l'ambizione di essere una famiglia, spiega ancora il parroco, «e le famiglie si ritrovano a tavola per condividere il pasto. Purtroppo c'è il rischio che alcuni parrocchiani, o per salute oppure per povertà di comunicazione, non si avvicinino alla tavola preparata. Il pasto “sospeso”, in attesa cioè di essere destinato, è dunque un gesto inclusivo per chi fisicamente è impossibilitato a vivere questo momento comunitario». L'idea, che in Conca aveva fatto capolino nel 2016, chiamato da papa Francesco “Anno della misericordia”, quest'anno mette radici più profonde. «Abbiamo riscontrato la presenza di famiglie impedite a coltivare una vita sociale semplice di tipo relazionale - continua don Antonio - perché talmente crocifisse dai problemi del proprio nucleo da non avere il tempo materiale per uscire di casa». Ma come funziona allora il “pasto sospeso”? Uno lascia alla cassa i soldi per un piatto che intende regalare, suggerendo con discrezione il nome del destinatario in difficoltà, che può essere un vicino di casa o un amico anziano, oppure affidando la scelta alla Caritas. E, poi, don Guarise si farà «personalmente carico di consegnare a domicilio il pasto, come gesto di familiarità». Fra le specialità gastronomiche da acquistare ci sono: gnocchi “San Ghitan”, “de Momi” o con altri sughi a 5 euro; stinco con polenta e crauti o galletto con polenta e patate a 9 euro; il “Piatto della sagra” con salsiccia, costina, polenta, crauti e fagioli o patate fritte a 9 euro; salsicce o costine o würstel con polenta e verdure a 8 euro; sopressa e formaggio con patate a 7 euro. Insomma, come suggerisce il libro di Neemia “dovete far festa per il Signore, preparate un pranzo... e mandate una porzione a chi non ne ha”. La festa thienese di San Gaetano riprende un’antica usanza sociale della tradizione napoletana, ormai diffusa in molte città italiane, quella del caffè “sospeso”, il dono di un espresso a uno sconosciuto. In città si vuole rendere più cristiana la devozione per San Gaetano, appartenente alla nobile famiglia Thiene proprietaria del palazzo Thiene-Cornaggia, che nel 1450 fece edificare in Conca la cappella gentilizia intitolata a San Girolamo e più tardi dedicata anche a San Gaetano.

Maria Porra

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