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Un infarto lo stronca sui suoi sentieri

La vittima Giuseppe Costa, 62 anni
La vittima Giuseppe Costa, 62 anni
La vittima Giuseppe Costa, 62 anni
La vittima Giuseppe Costa, 62 anni

Era circa mezzogiorno e stava passeggiando a Cima Portule, sull'Altopiano dei Sette Comuni, assieme alla moglie quando Giuseppe Costa, 62anni, imprenditore thienese, è stato colpito da un improvviso infarto massivo che gli è stato fatale. Accasciatosi a terra, l'uomo è stato immediatamente soccorso dalla moglie Enrica Gasparella, ma senza successo. Allertato il 118, è arrivato l'elisoccorso da Trento e gli stessi soccorritori non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Se n'è andato così un uomo molto conosciuto a Thiene, dove abitava con la consorte, in via Basilicata nel quartiere dei Capuccini, ma anche a Zané, paese che ospita l'attività di famiglia, il Colorificio Cover di via Pra Bordoni.

«È stato davvero un evento improvviso che nessuno di noi si poteva aspettare – racconta la compagna del figlio, Chiara – Giuseppe era in perfetta salute e mai avremmo pensato che potesse lasciarci così presto. Il dolore è grande per me, ma soprattutto per il mio compagno Alessandro, suo figlio, e per la moglie Enrica. L'unica consolazione, se ci può essere, è che è venuto a mancare proprio dove avrebbe desiderato, nel luogo che più amava, Cima Portule».

Giuseppe Costa aveva, dunque, una grande passione per la montagna, la natura, gli animali. «I nostri monti, soprattutto l'Altopiano dei Sette Comuni, gli erano particolarmente cari e lì la domenica, giorno di riposo, ritrovava la sua dimensione – prosegue Chiara - Camminare per lui era rigenerasi, ma amava molto anche andare a sciare in inverno. Spesso, infatti, diceva che quando mia figlia Melissa, la sua nipotina, fosse cresciuta, adesso ha solo due anni, voleva portarla con sé e trasmettergli la passione per gli sci e per la montagna. Luoghi che frequentava sempre con l'amata moglie e con il cagnolino. Giuseppe era una persona molto disponibile, di gran cuore, pacifico, legatissimo alla famiglia. Di indole tranquilla e serena, anche al lavoro ha sempre voluto creare un ambiente armonioso e ci è riuscito alla grande».

Il 62enne thienese teneva tantissimo alla sua azienda che ha fondato 31 anni fa con la moglie e il cognato. «Giuseppe aveva iniziato come rappresentante di vernici e colori – prosegue Chiara – ma nel 1986 ha volto mettersi in proprio avviando un'attività che gli ha sempre dato grandi soddisfazioni. Una quindicina di anni fa, una volta diplomatosi, anche suo figlio Alessandro è entrato a far parte dell'attività di famiglia».

Ieri il colorificio ha aperto regolarmente. Non una mancanza di rispetto per il fondatore, ma esattamente il contrario, un segno di riconoscenza verso quest'uomo amato da tutti. «Siamo affranti ma oggi (ieri per chi legge, nrdr) l'attività commerciale doveva aprire in onore del signor Giuseppe perché questo è quello che lui avrebbe voluto – dichiara con le lacrime agli occhi la segretaria Giovanna – Era un grandissimo lavoratore, ma soprattutto una persona molto umana. Ha sempre trattato noi dipendenti come parte della famiglia e questo non lo scorderò mai. Ci mancherà tanto».

Il giorno del funerale, che si terrà nella chiesa dei Cappuccini, è ancora da definire. I famigliari attendono l'autopsia, un atto dovuto in casi come questi.

Silvia Dal Maso

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