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«Un gesto di onestà Non potevo tenere i mille euro trovati»

Cazzola nel suo negozio di Thiene ringrazia Ballardin.  STELLA-CISCATOIl portafoglio è stato trovato in un distributore.  STUDIOSTELLA-CISCATO
Cazzola nel suo negozio di Thiene ringrazia Ballardin. STELLA-CISCATOIl portafoglio è stato trovato in un distributore. STUDIOSTELLA-CISCATO
Cazzola nel suo negozio di Thiene ringrazia Ballardin.  STELLA-CISCATOIl portafoglio è stato trovato in un distributore.  STUDIOSTELLA-CISCATO
Cazzola nel suo negozio di Thiene ringrazia Ballardin. STELLA-CISCATOIl portafoglio è stato trovato in un distributore. STUDIOSTELLA-CISCATO

«Non mi aspettavo tutto questo clamore per il mio gesto, anche perché non ho fatto nulla di speciale. Mi sono comportato come è giusto che sia, seguendo gli insegnamenti che mi sono stati trasmessi dalla mia famiglia. Un gesto di onestà, non potevo tenere quello che non mi apparteneva». Sorpresa e incredulità sono le emozioni che ieri trasparivano ancora negli occhi e nella voce di Riccardo Ballardin, il 21enne di Povolaro di Dueville che, nella notte tra sabato e domenica scorsi, ha trovato un portafoglio con 1.225 euro. Ballardin, che lavora in una ditta metalmeccanica del suo paese, stenta ancora a capire cosa sia accaduto e il perché di tutto il tam tam che la sua esperienza ha suscitato. Lui, un bravo ragazzo, continua a stupirsi per i complimenti che sta ricevendo dai tanti che lo conoscono. Perché la verità è che il piccolo grande gesto di senso civico e di responsabilità che lui ha fatto non è per nulla scontato al giorno d'oggi. Ma per lui sì. Merito suo e della famiglia sana nella quale è cresciuto, come ammette lui stesso. E non ha alcuna esitazione a raccontare l’episodio. «Era circa mezzanotte e mezza e stavo facendo ritorno a casa quando mi sono fermato alla stazione di servizio TotalErg in via Della Repubblica per fare benzina e, una volta sceso dall'auto, ho notato il portafoglio - racconta Federico Riccardo-.L'ho preso in mano e poi l’ho aperto, ma non ho neppure contato il denaro che conteneva perché volevo solo vedere se apparteneva a qualcuno che conoscevo per portarglielo. Invece, non sapendo chi fosse il proprietario, ho deciso di consegnarlo ai carabinieri. Arrivato in caserma, con gli uomini dell'Arma abbiamo guardato e contato i soldi, serviva un testimone, e poi è stato avvisata la persona a cui apparteneva quanto avevo appena rinvenuto al distributore, cioè Paolo Cazzola. Ancor prima che arrivasse in caserma avevo già detto ai carabinieri che non volevo la mancia che in questi casi spetta di diritto perché per me è stato più che normale comportarmi così. In passato ho perso il portafoglio e mi è stato restituito, quindi non avrei mai fatto nulla di diverso. La vera ricompensa è il “grazie” di Paolo». Quando Riccardo ha trovato il portafoglio poteva scegliere cosa fare, e ha scelto di essere un cittadino onesto. «Qui al lavoro siamo tutti molto orgogliosi di Riccardo - commenta il collega e amico Andrea Peron -. E proprio per questo ci è dispiaciuto leggere alcuni commenti su Facebook che hanno sminuito il suo gesto facendo intendere che ha restituito il denaro solo perché nell'area di servizio ci sono le telecamere. Riccardo, invece, si è comportato egregiamente». Il più felice e grato è Cazzola, titolare di un salone di parrucchiere a Thiene. «Quel denaro in contanti mi serviva per acquistare un po’ di materiale per la mia attività - afferma -. A mezzanotte e 20, rientrando a casa, mi sono fermato al distributore per fare benzina e proprio lì ho dimenticato il portafoglio. Ho capito di averlo perso solo quando sono stato contattato dai carabinieri. Arrivato in caserma ho subito ringraziato il ragazzo e ho insistito per dargli ciò che gli spettava. Riccardo è stato la mia salvezza: non solo mi ha permesso di non perdere il viaggio di lavoro, ma soprattutto mi ha evitato le pratiche per la denuncia di smarrimento, per bloccare le carte di credito e per rifare i documenti. Spero venga presto nel mio salone dove lo aspetta una seduta gratuita, il minimo che posso fare per lui». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Silvia Dal Maso

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