THIENE. Bandiere e gonfaloni ma, soprattutto, tanti fazzoletti rossi al collo degli studenti, chiamati a essere, è l'auspicio del sindaco Giovanni Casarotto, «sentinelle per evitare che i fatti del passato si ripetano». Cerimonia anche a Thiene, ieri, per celebrare la Liberazione a 73 anni dal 25 aprile 1945. Tanto il primo cittadino - in piazza Chilesotti assieme al collega di Zanè Roberto Berti, alla deputata Silvia Covolo, al consigliere provinciale Giovanni Antonio Gasparini e ai familiari della medaglia d'oro Guido Miotto - quanto l'oratrice ufficiale della commemorazione, la professoressa e storica Raffaella Corrà, hanno posto l'accento sui movimenti e i partiti di ispirazione fascista tornati oggi alla ribalta. «Certi segnali che si vedono non sono positivi - è il monito di Casarotto -. Per questo chiedo ai ragazzi e agli insegnanti, di impegnarsi e fare la propria parte, dicendosi ogni mattina, “Tocca a me”». Quasi un antidoto verbale al «Me ne frego» mussoliniano che il sindaco ha ripetuto più volte nel corso della mattinata cui hanno preso parte la banda, i gruppi di reduci e combattenti, le associazioni e le scuole: e anche se nessuno ha chiaramente pronunciato il nome di “Casa Pound”, i riferimenti «ai gruppi che si presentano alle elezioni e che vorrebbero distinguere tra un fascismo buono e uno cattivo» nel discorso della professoressa Corrà, erano chiaramente per il movimento che da qualche settimana ha aperto la sua sede in città, nella zona del Bosco. • G.AR. © RIPRODUZIONE RISERVATA