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Stazioni rifugio, soccorsi nella notte

Assistenza a un senzatetto in stazione ferroviaria a Thiene. DAL CEREDOIn queste notti c’era un senzatetto anche in stazione a Schio. DAL CEREDOIl momento della preparazione del materiale da distribuire. DAL CEREDOUno dei sopralluoghi compiuti in alcune zone di Schio. DAL CEREDO
Assistenza a un senzatetto in stazione ferroviaria a Thiene. DAL CEREDOIn queste notti c’era un senzatetto anche in stazione a Schio. DAL CEREDOIl momento della preparazione del materiale da distribuire. DAL CEREDOUno dei sopralluoghi compiuti in alcune zone di Schio. DAL CEREDO
Assistenza a un senzatetto in stazione ferroviaria a Thiene. DAL CEREDOIn queste notti c’era un senzatetto anche in stazione a Schio. DAL CEREDOIl momento della preparazione del materiale da distribuire. DAL CEREDOUno dei sopralluoghi compiuti in alcune zone di Schio. DAL CEREDO
Assistenza a un senzatetto in stazione ferroviaria a Thiene. DAL CEREDOIn queste notti c’era un senzatetto anche in stazione a Schio. DAL CEREDOIl momento della preparazione del materiale da distribuire. DAL CEREDOUno dei sopralluoghi compiuti in alcune zone di Schio. DAL CEREDO

Notti al gelo e un senzatetto dorme su una panchina della stazione ferroviaria di Thiene. Avvicinato dai volontari del Csa Arcadia, mobilitati per l'emergenza gelo, risponde «grazie di tutto, ma va bene qui». Un venerdì sera alternativo, lontano dai bar e dalla movida, quello che abbiamo trascorso insieme ai ragazzi del centro sociale di Schio, con attività d'aiuto a chi cerca un ricovero per dormire e allo stesso tempo uscendo in strada portando un po' di beni di conforto ai bisognosi. L'appuntamento è alle 22 a Schio ai Chiostri, dove ci aggreghiamo a un gruppo di sei ragazzi dai 20 ai 30 anni, tutti lavoratori o universitari. Hanno già preparato thermos di tè caldo e sacchi con i “set” per la strada: coperta, giubbotto e altri indumenti caldi da donare ai bisognosi. Organizzano due auto e partiamo. Ci fermiamo poco distante, alla stazione delle corriere di Schio, dove però non c'è nessuno. «L'altra sera però abbiamo incontrato un uomo italiano di mezza età che dormiva su una panchina – ci racconta Lorenzo, 30enne di Schio - Gli abbiamo lasciato coperte e tè, ma non ha voluto seguirci». Dopo una tappa infruttifera sotto i colonnati del PalaRomare, ci dirigiamo a Thiene alla stazione dei treni, dove ci imbattiamo in un altro senzatetto coricato su un sacco a pelo e materassino, su una panchina. Lorenzo con Laura, 28enne scledense, si avvicinano e lo svegliano. È un africano di mezza età, dagli occhi grandi e il volto segnato dalla strada. Non parla bene l'italiano, ma ci conferma di essere «senza casa». Ci fa capire di non essersi mai rivolto ai servizi sociali e alla richiesta di venire a dormire al caldo ai Chiostri, ringrazia e dice «va bene qui». È un po' diffidente, ma accetta il sacco con le coperte e un paio di bicchieri di tè. «L'approccio è un po' delicato – afferma Lorenzo – spesso queste persone celano storie molto drammatiche e non si fidano». Risaliamo in macchina e verso le 23 ci fermiamo in zona industriale e poi perlustriamo l'autostazione thienese, ma non incrociamo anima viva. Poco prima di mezzanotte torniamo quindi a Schio, per un passaggio al centro “Le Fontane” che risulta vuoto, come pure il park sotterraneo di piazza Falcone Borsellino, anche se in un vano scala notiamo evidenti segni di bivaccamento. I ragazzi non demordono: verso le 0.30 siamo in stazione ferroviaria a Schio, ma anche lì niente. Ultimo tentativo prima di rientrare, alla stazione delle corriere: deserta. «Noi però continuiamo», concludono i ragazzi. Oggi alle 16 l'Arcadia propone un'assemblea pubblica sui temi della solidarietà ai Chiostri.

Silvia Dal Ceredo

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