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Spese per le luminarie
È scontro fra negozianti

Le luci “fai da te” installate in un negozio di piazza Chilesotti. A.D.I.
Le luci “fai da te” installate in un negozio di piazza Chilesotti. A.D.I.
Le luci “fai da te” installate in un negozio di piazza Chilesotti. A.D.I.
Le luci “fai da te” installate in un negozio di piazza Chilesotti. A.D.I.

«Se i commercianti del centro storico continueranno ad essere divisi e a pensare ognuno a se stesso, sarà la morte per il commercio del cuore di Thiene». Non usa mezzi termini Alberto Samperi, vice sindaco e assessore al commercio, che punta il dito contro una pericolosa mancanza di coesione tra i 150 operatori del centro, a suo dire più preoccupati a coltivare il loro orticello che ad agire come una vera e propria squadra per il bene del commercio cittadino.

La goccia che ha fatto travasare un vaso già colmo è stato il recente caso luminarie: poco più di una trentina di esercenti hanno infatti versato la quota destinata alle decorazioni natalizie, mentre gli altri hanno deciso per il fai da te. Una tendenza in realtà criticata da una parte degli stessi commercianti, i quali a loro volta puntano il dito contro i soliti furbetti che non versano mai le quote richieste in occasione di eventi e iniziative destinate al centro.

«Da un paio d'anni a questa parte - spiega Samperi - sta prevalendo la frammentazione dei commercianti e l'aumento di iniziative individuali che sfuggono ad una visione generale della città e del commercio thienese. Capisco che con la crisi si sia accentuando un certo individualismo e che non sempre sia semplice contribuire all'organizzazione degli eventi, però se si continua su questa strada è un suicidio per tutti. Ogni volta che in città si organizzano eventi, l'adesione dei commercianti del centro storico è minima. Ora siamo qui a parlare di luminarie, per le quali anche quest'anno il Comune ha dovuto erogare un contributo di cinque mila euro, ma si è verificata la stessa situazione a settembre per la Festa del Buon Rientro per la quale abbiamo faticato non poco a reperire i fondi».

La prima conseguenza di questa divisione tra i commercianti del centro ha portato il Comune a mettere dei paletti negli allestimenti natalizi fai da te, richiedendo a bar e negozi di presentare una dichiarazione di conformità prima di procedere con gli addobbi. Una decisione che in particolar modo non è andata giù agli operatori di piazza Chilesotti, i quali l'anno scorso avevano acquistato delle luminarie per abbellire l'esterno dei loro negozi visto che quelle dell'Ascom non erano state posizionati all'interno della piazza.

«Io da 18 anni verso all’Ascom la quota per le luminarie - tiene a precisare Ilaria Melli, titolare dell'omonima gioielleria - però ammetto che sono stanca, perché a pagare siamo sempre i soliti. Sono convinta che il Comune dovrebbe chiedere un contributo a tutte le attività del centro, siano esse negozi, banche, uffici o grandi catene. Oltretutto, io ho sempre pagato pur non avendo le luminarie fuori dalla porta: è proprio per questo che l'anno scorso, in accordo con una dozzina di operatori della piazza con cui stiamo portando avanti diversi progetti, abbiamo deciso di installare a nostre spese degli addobbi luminosi che quest'anno, a causa degli ostacoli burocratici, rimarranno negli scatoloni».

«Noi ce la mettiamo tutta per valorizzare il centro storico - aggiunge Rosanna Mercurio, titolare del Dolce Caffè . e per quanto fatto l'anno scorso con le luci, ci aspettavamo un ringraziamento da parte dell'amministrazione. Invece siamo stati penalizzati, con l'unico risultato che a Natale piazza Chilesotti resterà al buio».

Alessandra Dall'Igna

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