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Thiene

Solo una donna
si merita il nome
di una via

De Muri, l’unica via dedicata ad una donna. FOTOSERVIZIO STELLA CISCATO
De Muri, l’unica via dedicata ad una donna. FOTOSERVIZIO STELLA CISCATO
De Muri, l’unica via dedicata ad una donna. FOTOSERVIZIO STELLA CISCATO
De Muri, l’unica via dedicata ad una donna. FOTOSERVIZIO STELLA CISCATO

Piazza Ferrarin, piazza Chilesotti, viale Bassani, corso Garibaldi, piazza Scalcerle, piazzetta Rossi. Cos’hanno in comune vie e piazze principali della città di Thiene? Oltre a costituire il cuore del centro storico sono, tutte, dedicate a uomini. Le quote rosa, nella toponomastica delle città, sono infatti ancora un miraggio e tra tanti uomini capaci di assicurarsi un posto d’onore nella realtà thienese spicca, in modo stridente, l’assenza di donne altrettanto meritevoli di essere ricordate dai posteri grazie ad una strada, un portico, una piazza.

Tolte le vie geografiche, quelle intitolate a eventi storici, a categorie produttive, a piante e fiori, per trovare nomi femminili nelle strade thienesi bisogna cercare tra le sante (Agnese, Lucia, Anastasia, Caterina Da Siena, Chiara, Giustina, Maria Maddalena, Maria dell’Olmo, Rita, Rosa) e tra quelle in attesa di esserlo, come via Madre Teresa di Calcutta.

Tra le laiche una sola, unica eccezione: via De Muri Grandesso, omaggio alla poetessa Elisa, sposata con il medico Olinto Grandesso Silvestri e membro del cenacolo di Zanella, Fogazzaro, Lampertico, Gallina. Di lei, morta nel 1920, le pochissime notizie arrivano da un altro esponente di spicco della cultura thienese, Nicola Scudella, cui è ugualmente dedicata una via, autore di numerosi volumi sulla storia cittadina.

E se tra il gentil sesso thienese è difficile trovare personaggi di rilievo, per i thienesi, donne soprattutto, a mancare in città è una via dedicata a Maria Montessori, la pedagogista e scienziata ideatrice del metodo educativo conosciuto in tutto il mondo.

«Una via ad una donna? Maria Montessori, senza dubbio», dichiara convinta Valeria Palomba. Come lei Martina Mantovan, agente di polizia, che propone anche il nome dell’astrofisica, scomparsa tre anni fa, Margherita Hack.

Fanno il nome di Maria Montessori anche Donatella Zennaro, «la conoscono tutti, merita una via anche a Thiene» e Elena Bortolotto, mentre per Fabio Bassan, appassionato di storia della prima guerra mondiale, una via andrebbe dedicata alla memoria delle tante “portatrici carniche” che operarono lungo il fronte della Carnia, come Maria Plozner Mentil, medaglia d’oro nel 1997.

E tra chi azzarda la saltatrice Sara Simeoni, per le amiche 18 enni Nishi Hossain e Jahan Nustrat, le personalità femminili di rilievo sono ancora, alla loro giovane età, tutte da scoprire: «Un personaggio femminile che amiamo? Selena Gomez, la cantante», scherzano, ma non troppo.

Per Raffaella Colosi una via la meriterebbe l’ex sindaco Mariarita Busetti, «ha lavorato bene per la città», mentre per l’assessore alle pari opportunità Maria Gabriella Strinati le preferenze vanno decisamente per Rita Levi Montalcini e Alda Merini.

Non solo donne dimenticate: secondo Angelo Rossi, memoria storica thienese, accanto al più noto Arturo dovrebbe oggi trovare posto un’intitolazione anche all’altro Ferrarin, il generale Francesco.

Per Daniele Gaudiosi, il giusto riconoscimento dovrebbe andare, visti anche gli anni trascorsi a Thiene, dove morì, a Luigi Meneghello: «Ha vissuto a Thiene ed è stato uno dei massimi autori del Novecento, meriterebbe una via o una piazza importanti».

E che dire di Vittorio Mosele, popolare calciatore negli anni ’30 e unico thienese, secondo il nipote, ad essere convocato in Nazionale? «Sarò di parte» ammette Massimo Mosele «ma credo che sarebbe giusto dedicargli una via. Maggiore spazio e non solo un sottoportico sarebbe stato dovuto anche all’avvocato Aldo Dall’Igna.

Giulia Armeni

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