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Villaverla

Sedicenne
«violentata
in passeggiata»

Una 16enne ha denunciato di essere stata violentata
Una 16enne ha denunciato di essere stata violentata
Una 16enne ha denunciato di essere stata violentata
Una 16enne ha denunciato di essere stata violentata

Una passeggiata alternata a un po’ di corsa lungo una pista ciclabile alle sei del pomeriggio, nella bella stagione, che insidie dovrebbe nascondere? Per di più in via Roare a Villaverla, un posto in apparenza tranquillo dove sgranchirsi le gambe? Invece, secondo il racconto di un’adolescente, la passeggiata si è trasformata in un incubo perché sarebbe caduta nell’imboscata di un turpe figuro che, dopo averla infastidita, l’ha umiliata violentandola.

«Subito ero come inebetita, non riuscivo a capire quello che mi era accaduto, tanto è stato tutto così repentino», ha raccontato Paola, nome di fantasia, che dopo avere riferito ai genitori la sconvolgente esperienza, ha accompagnato il padre, che esercita la potestà genitoriale, dai carabinieri di Thiene, dove ha messo nero su bianco ciò che le è successo.

Gli inquirenti, pertanto, nel riserbo da qualche giorno hanno avviato indagini per risalire a un ventenne, di probabile nazionalità magrebina, responsabile della denunciata violenza sessuale per la quale la Procura di Vicenza ha aperto un fascicolo per adesso contro ignoti.

La trappola sessuale sarebbe scattata nel pomeriggio di pochi giorni fa, quando Paola, studentessa delle superiori, che risiede con i genitori nell’hinterland thienese, stava passeggiando. All’improvviso la ragazzina sarebbe stata avvicinata da un individuo in bici sopraggiunto alle sue spalle. Egli subito avrebbe fatto qualche apprezzamento, ma sulle prime lei non si sarebbe scomposta ed avrebbe proseguito a camminare come se lo sconosciuto non ci fosse. Vedendo la sua apparente imperturbabilità, lo «straniero», come è indicato nella denuncia sporta dal padre 45enne della presunta vittima, ha dapprima iniziato a inveire, quindi è sceso dalla bicicletta e l’ha raggiunta, immobilizzandola, in pochi metri. L’immigrato avrebbe scelto una zona riparata da un muro rispetto alla strada che corre parallela per attuare il suo turpe piano, perché nessun automobilista in transito in quel punto avrebbe potuto vederlo.

«Mi ha bloccata mettendomi spalle al muro - ha denunciato Paola - e con la mano sinistra mi ha impedito di urlare. Lui nel frattempo si era tirato giù i pantaloni e le mutande».

La ragazza, che compirà 17 anni tra qualche settimana, ha reagito con forza, divincolandosi e impedendo all’aggressore di portare a conseguenze ancora più estreme la violenza che comunque ci sarebbe stata. A quel punto il violentatore si è ricomposto velocemente, è salito sulla bicicletta e si è allontanato nella direzione contraria rispetto a quella da dov’era arrivato. «Mi ha anche insultata più volte, ma ero completamente sotto choc perché non riuscivo a rendermi conto di quello che mi era successo. Ero disperata», ha riferito agli inquirenti.

Arrivata a casa, la sedicenne non ha però riferito subito ai genitori l’accaduto «perché ero imbarazzata». Ma l’indomani, vedendola palesemente turbata, papà e mamma l’hanno incalzata di domande fino a quando Paola ha narrato il fatto. Allora il padre si è recato a denunciare l’episodio e i carabinieri della stazione lo hanno consigliato di accompagnare la figlia al pronto soccorso di Santorso per una visita ginecologica, il cui esito peraltro è stato negativo. Poiché l’episodio è capitato il giorno prima ed è stato repentino, il racconto della minore non è comunque incompatibile con il tipo di violenza subita.

Agli investigatori la studentessa ha descritto l’aggressore ed ha specificato che «parlava un italiano con accento straniero», è originario dell’Africa del Nord, riferendo anche alcuni particolari che potrebbero risultare decisivi per individuarlo.

Ivano Tolettini

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