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Sbandati e barboni
rompono i lucchetti
Ex hotel rioccupato

Giacigli di fortuna visibili dall’esterno attraverso porte aperte. STELLAUno dei materassi utilizzati dai senzatetto per dormire nell’area dell’ex hotel. STUDIOSTELLA BREGANZE-CISCATO
Giacigli di fortuna visibili dall’esterno attraverso porte aperte. STELLAUno dei materassi utilizzati dai senzatetto per dormire nell’area dell’ex hotel. STUDIOSTELLA BREGANZE-CISCATO
Giacigli di fortuna visibili dall’esterno attraverso porte aperte. STELLAUno dei materassi utilizzati dai senzatetto per dormire nell’area dell’ex hotel. STUDIOSTELLA BREGANZE-CISCATO
Giacigli di fortuna visibili dall’esterno attraverso porte aperte. STELLAUno dei materassi utilizzati dai senzatetto per dormire nell’area dell’ex hotel. STUDIOSTELLA BREGANZE-CISCATO

Sei mesi, ma forse addirittura molto meno. Tanto è durato l'isolamento dell'ex hotel “La Torre” di via Gombe a Thiene, prima che i soliti abusivi, magari anche qualcuno di nuovo, facessero la loro ricomparsa. Dallo scorso settembre, quando la società proprietaria dello stabile, la “Jio Srl”, aveva pulito, disinfestato e sigillato gli ingressi, la situazione della zona sembravano essersi risolta e pareva che, finalmente, il paradiso degli squatter avesse cessato di essere tale.

Fino a questi ultimi giorni quando gli avvistamenti di persone che si aggiravano nell'area si sono fatti sempre più frequenti, con continue segnalazioni, da parte di automobilisti e cittadini esasperati e preoccupati che l'ex albergo potesse tornare ad essere il ricettacolo di sporcizia e del degrado in cui si è trasformato negli anni dell'abbandono.

Diversi i segnali che confermano inequivocabili presenze abusive e l'occupazione in atto: dalla montagna di rifiuti nel piazzale esterno a voci e musica, provenienti da una radio o una tivù, all'interno dell'edificio.

A ribadire la presenza di persone disperate, come sbandati o barboni, all'interno della struttura è anche il vicesindaco Alberto Samperi che ha già concordato, nei prossimi giorni, controlli serrati da parte degli agenti di polizia locale Nevi: «Appena abbiamo ricevuto le segnalazioni di movimenti sospetti nell'area ci siamo attivati subito ed è emerso che una o due persone sono tornate ad occupare lo stabile anche se, questa volta, non nei locali dell'albergo bensì nel piano interrato». Segno dunque che i catenacci e le protezioni installate dalla proprietà avrebbero, almeno in alcuni punti, retto ma non hanno impedito a vagabondi senza nulla da perdere di tentare il tutto per tutto, riuscendo comunque ad entrare rompendo i lucchetti per assicurarsi un tetto sopra la testa. Che l'unica e definitiva soluzione fosse quella di murare ogni accesso, l’Amministrazione comunale l'aveva sempre ripetuto, scrivendo ai proprietari e consigliando caldamente la misura anche tra le righe dell'ordinanza emanata la scorsa estate proprio per porre fine all'incuria in via Gombe. «Abbiamo suggerito alla società di murare le entrate ma non hanno voluto farlo: ora scriveremo comunque chiedendo di fare il possibile perché non vengano a ricrearsi i problemi verificatisi l'anno scorso – assicura Samperi – Non abbiamo intenzione di tornare indietro, questo è certo».

Di interventi di muratura non aveva però mai voluto sentir parlare Pierantonio Dal Lago, amministratore dell'ex business hotel, che ha sempre rimbalzato la questione sicurezza ad Amministrazione e forze dell'ordine.

Giulia Armeni

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