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«Salvate la polizia postale» Si mobilitano 19 Comuni

Alcuni agenti della polizia postale al lavoro durante una delle sessioni di monitoraggio del web.  ARCHIVIO
Alcuni agenti della polizia postale al lavoro durante una delle sessioni di monitoraggio del web. ARCHIVIO
Alcuni agenti della polizia postale al lavoro durante una delle sessioni di monitoraggio del web.  ARCHIVIO
Alcuni agenti della polizia postale al lavoro durante una delle sessioni di monitoraggio del web. ARCHIVIO

Alessandra Dall’Igna Contro il ridimensionamento, e per scongiurare la possibile chiusura della polizia postale di Vicenza, scendono in campo i 19 Comuni dell'Alto Vicentino soci della Pasubio Tecnlogia. Il presidente dell'assemblea dei soci Giampi Michelusi e l'amministratore unico Laura Locci, a nome della società partecipata che sviluppa e gestisce l'informatica dei Comuni, nonché di Ulss 7 e dei due consorzi di polizia locale, lanciano un appello a Governo, Regione e Provincia affinché resti a Vicenza la sezione di polizia postale. «Da tempo è in atto una continua riduzione di personale nell’organico della sezione berica - spiega Michelusi - passata dalle 14 unità del 2014 a sole due unità nel 2018 e questo profila all’orizzonte la possibilità di una sua prossima chiusura. Se ciò accadesse, verrebbe meno sul territorio vicentino la preziosa attività svolta giornalmente dalla polizia postale, specializzata nel contrasto e nella repressione di tutti quei reati che avvengono avvalendosi delle tecnologie, quali truffe on line, furto di identità, cyberbullismo, pedofilia on-line». Una possibilità che, secondo la Pasubio Tecnologia, si ripercuoterebbe negativamente sul bacino di abitanti del Vicentino in quanto si troverebbe a non avere più un riferimento sicuro e un presidio, in un momento in cui il dato delle segnalazioni di reati informatici e delle richieste di aiuto da parte di cittadini è in costante aumento. «Con la chiusura della sezione - continua Michelusi - cesserebbero anche gli incontri formativi rivolti ad alunni, genitori, insegnanti e comitati organizzativi per educare al corretto uso delle tecnologie in modo da favorire una navigazione sicura, offrendo strategie efficaci per la propria protezione così da evitare di cadere nelle trappole della rete». Da qui la decisione di mettere nero su bianco i rischi connessi all'eventuale scomparsa della sezione vicentina della polizia postale. «Nella lettera che abbiamo deciso di inviare al ministro dell'Interno Domenico Minniti, al presidente della Regione Luca Zaia e al presidente della Provincia Achille Variati - conclude Michelusi - chiediamo, che siano riviste le scelte relative alla sezione di Vicenza, affinché il Vicentino non venga ulteriormente penalizzato e sia invece potenziato nell’organico. Rivolgo altresì un appello ai sindaci dei Comuni berici perché supportino la nostra richiesta, presentando a loro volta istanza a sostegno della permanenza nel capoluogo della sezione di Vicenza al fine di espletare i delicati e necessari servizi svolti a tutela delle vittime di reati informatici». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Alessandra Dall’Igna

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