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Rifiuti, la raccolta è un rebus continuo

C’è chi ha il porta a porta e chi il bidone stradale
Chi invece si affida al sistema misto e chi sceglie
ancora i vecchi cassonetti o il compostaggio

Alessandra Dall'Igna

Un unico gestore per i rifiuti, ma due diverse filosofie nel raccoglierli - porta a porta o campane - che in questi anni hanno dato vita da un caleidoscopio di sistemi. È quanto accade nell'Alto vicentino, dove ogni amministrazione socia dell'azienda partecipata che controlla il ciclo della differenziata, segue le proprie convinzioni in materia di ambiente ed ecologia. E così, nello stesso territorio si possono trovare Comuni dove impera il porta a porta, ed altri in cui esiste ancora il cassonetto per l'indifferenziata, passando da quelli dove il secco è tracciato con il microchip.

OBIETTIVO 2020. Un miscuglio di sistemi che rema contro l'aumento della percentuale di raccolta differenziata nell'Alto vicentino, obiettivo richiesto sia dai cittadini che dalla Regione che sta esortando tutti i comuni veneti a raggiungere il 76 per cento entro il 2020. Un risultato ambizioso che per essere raggiunto ha bisogno di una maggiore uniformità nei metodi di raccolta perché questa frammentazione si sta rivelando terreno fertile per l'inciviltà. spingendo una parte della popolazione a disfarsi dei rifiuti nelle isole ecologiche dei paesi limitrofi.

L’INCIVILTÀ. «Credo che il problema di fondo non siano le due diverse linee di raccolta, porta a porta o campane "easy"- spiega il sindaco Gianni Casarotto - perché entrambi i sistemi permettono una corretta differenziazione dei rifiuti, se utilizzati bene, La questione di fondo è l'inciviltà dei cittadini, anche di quelli che, avendo nel proprio Comune il conferimento porta a porta, per liberarsi quando vogliono dei loro rifiuti li portano nei paesi vicini dove ci sono le campane sempre a disposizione».

LE DIFFERENZE. Secondo i dati di Greta alto vicentino, braccio operativo di Ava, su 31 Comuni in 21 hanno scelto il conferimento dell'umido nei bidoni stradali apribili con una chiave. Tra questi ci sono, ad esempio, le amministrazioni di Thiene, Santorso, Malo, Lugo, Valdastico, San Vito di Leguzzano, Zanè. Nove Comuni hanno invece abbracciato il metodo porta a porta, fornendo agli utenti un bidoncino da esporre la sera prima dei giorni di raccolta; questo sistema è attivo a Schio, Marano, Piovene, Carrè, Infine Laghi ha optato per il compostaggio domestico dell'umido. Per quanto riguarda l'indifferenziata, la situazione è ancora più complessa. Sono 21 i Comuni che attualmente utilizzano il porta a porta; tra questi figurano Thiene, anche se a breve passerà ai bidoni stradali, Schio, Breganze, Villaverla, Zugliano e Marano, che sta utilizzando i sacchi con il chip. Accanto a questi, ci sono sei amministrazioni, ovvero Arsiero, Calvene, Sarcedo, Fara, Salcedo, Torrebelvicino che hanno optato per un sistema misto che comprende sia il porta a porta che i bidoni stradali apribili con chiave. E se Posina utilizza solo i bidoni stradali, Tonezza, Valli del Pasubio e Laghi stanno ancora raccogliendo il secco attraverso i cassonetti. i 31 Comuni soci di Ava sembrano aver trovato un accordo sulla raccolta di carte, plastica e vetro: in 29 usano le campane, anche se alcuni quelle di ultima generazione tipo "easy" e altri quelle più datate. Gli altri tre si sono affidati al porta a porta, anche se in due, Marano e Santorso, hanno mantenuto le campane per il vetro.

«Una maggiore uniformità nella raccolta dei rifiuti è auspicabile - è il commento di Carlo Lovato, neopresidente di Ava - anche se non è facile considerata la diversa conformazione del territorio dell'Alto vicentino. È un tema importante, al qale tengo in modo particolare e che certamente verrà affrontato con l'assemblea dei soci.

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