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Richiedente asilo spaccia in piazza Arrestato dai vigili

I controlli della polizia locale in piazzetta Asiago nel quartiere di Ca’ Pajella. STUDIOSTELLA-CISCATO
I controlli della polizia locale in piazzetta Asiago nel quartiere di Ca’ Pajella. STUDIOSTELLA-CISCATO
I controlli della polizia locale in piazzetta Asiago nel quartiere di Ca’ Pajella. STUDIOSTELLA-CISCATO
I controlli della polizia locale in piazzetta Asiago nel quartiere di Ca’ Pajella. STUDIOSTELLA-CISCATO

In una tasca il permesso di soggiorno rilasciato per motivi umanitari, a lui che era arrivato in Italia dichiarando di fuggire da guerre, miseria e persecuzioni. Nell'altra dosi di droga pronte per essere smerciate e un telefono cellulare con cui gestiva un'intensa attività di spaccio nel Thienese, con decine di clienti affezionati che lo incontravano nel suo quartier generale di Cà Pajella, nella zona di piazza Asiago. È stato arrestato mercoledì mattina proprio mentre si trovava in città, intercettato dagli agenti di polizia locale Nevi, il pusher nigeriano di 23 anni Osesumhen Destiny Ibhawoh. Arrivato in Italia nel 2015, era entrato nel programma di protezione come richiedente asilo e aveva ottenuto un permesso di soggiorno per “motivi umanitari”, dopo essere stato accolto dalla cooperativa “Liberi Tutti” di Susa, nel Torinese. Località dalla quale si era volontariamente allontanato per arrivare nel Vicentino e per dedicarsi al più redditizio affare della droga, soprattutto se paragonato ai 2,50 euro quotidiani elargiti ai migranti come “pocket money”. Questo, stando alle risultanze investigative della polizia locale Nevi comandata da Giovanni Scarpellini. A Susa, il 23enne dovrà però fare ritorno, come stabilito ieri mattina dal giudice Mantovani, che ha convalidato l'arresto per spaccio continuato di sostanze stupefacenti traducendolo nella misura dell'obbligo di dimora in Piemonte, in attesa del processo a Vicenza il 10 luglio. A puntare i riflettori su quello che accadeva nel cuore di Thiene sono stati i rappresentanti del comitato di quartiere prima, con una comunicazione al comando di polizia locale il 13 giugno, e una mail-denuncia di una mamma che martedì ha scritto ai vigili manifestando la sua preoccupazione per i figli e per gli altri giovanissimi della zona. I movimenti di Ibhawoh erano però già stati registrati dagli agenti, che dalla prima segnalazione lo tenevano d'occhio e avevano documentato almeno 10 cessioni di piccole quantità di stupefacente: il nigeriano, che nell'ultimo periodo alloggiava alla stazione ferroviaria berica, arrivava in città in treno e poi in bicicletta o a piedi consegnava i pacchettini con veloci passamano ai clienti che lo attendevano, a bordo di auto, nei parcheggi di Ca’ Pajella. Mercoledì, intorno alle 11.10, è stato fermato in piazza Asiago e condotto negli uffici della polizia in via Rasa: nel tragitto c’è stato il tentativo di disfarsi di un fazzoletto di carta contenente la droga e nascosto nelle parti intime. C’erano 8 dosi di cocaina e 12 di eroina per un peso totale di 3,37 grammi che pare fossero vendute a 10 euro ciascuna. A confermare l'attività di spaccio del 23enne sono stati gli stessi compratori, tutti italiani, che contattando al telefono il pusher si sono sentiti rispondere dall'altro capo dalla polizia, ammettendo così l'acquisto delle sostanze.

Giulia Armeni

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