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Thiene

Ricatta
datore di lavoro
Arrestato

I carabinieri della compagnia di Thiene si sono occupati delle indagini
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I carabinieri della compagnia di Thiene si sono occupati delle indagini

THIENE. Avrebbe ricattato un thienese per il quale, sostiene, aveva fatto dei lavori in nero; e poi con altri complici avrebbe ricattato anche una seconda persona, minacciandola pesantemente per farsi consegnare dei soldi. Sono le accuse per le quali i carabinieri hanno arrestato, nei giorni scorsi, Mendurim Vehapi, 26 anni, nato in Kosovo ma residente a Thiene in via San Vincenzo, e domiciliato in via IV Novembre. 

Vehapi avrebbe preso di mira un conoscente, Luca Manzardo. Avrebbe preteso da lui delle somme per alcune prestazioni lavorative che aveva compiuto per conto suo. Lo avrebbe minacciato che, se non pagava, lo avrebbe denunciato perchè lo aveva fatto lavorare in nero. Era riuscito a farsi consegnare un assegno, e a metà ottobre aveva cercato di porlo all’incasso, in una filiale della Banca popolare di Vicenza; ma il titolo era stato bloccato, perchè era privo di copertura. Successivamente erano arrivate nuove minacce, aveva denunciato Marzardo: quest’ultimo avrebbe chiesto in prestito al kosovaro 8.500 euro, e l’indagato avrebbe preteso un assegno da 9.500 euro a titolo di garanzia. Poi non aveva più voluto restituirglielo, contestano gli inquirenti; e per farlo avrebbe preteso 470 euro in contanti. Li avrebbe ottenuti, ma non avrebbe ridato il titolo allo stesso Manzardo.

 L’ultimo episodio contestato sarebbe avvenuto in aprile. Il kosovaro, con altri due complici, immigrati di origine ma residenti da tempo nel Thienese, se la sarebbe presa con Giuliano Vigo, minacciandolo pesantemente: «Non siete di parola», avrebbero detto i suoi complici, riferendosi ad un accordo che avrebbero preso con il vicentino e altri suoi parenti in precedenza. «Io ti spezzo le gambe», avrebbe proseguito Vehapi, costringendo così la presunta vittima a consegnare loro 2 mila euro. I carabinieri avevano avviato accertamenti su ciascun fatto e, dopo aver identificato il kosovaro, a cui di recente sono stati inflitti 4 anni di reclusione sempre per estorsione, lo hanno denunciato. La procura ha ritenuto che meritasse le manette, e il giudice è stato dello stesso avviso. Ora potrà difendersi.

Diego Neri

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