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«Registri elettronici a prova di hacker»

Studenti stanno monitorando i voti nel registro elettronico, accessibile con codici personali. FOTO STELLALa sede dell’Istituto tecnico industriale Chilesotti. ARCHIVIO
Studenti stanno monitorando i voti nel registro elettronico, accessibile con codici personali. FOTO STELLALa sede dell’Istituto tecnico industriale Chilesotti. ARCHIVIO
Studenti stanno monitorando i voti nel registro elettronico, accessibile con codici personali. FOTO STELLALa sede dell’Istituto tecnico industriale Chilesotti. ARCHIVIO
Studenti stanno monitorando i voti nel registro elettronico, accessibile con codici personali. FOTO STELLALa sede dell’Istituto tecnico industriale Chilesotti. ARCHIVIO

Dirigenti, insegnanti e gli stessi studenti, tutti d’accordo nell’affermare che il registro elettronico è sicuro e a prova di hacker. Il mondo della scuola reagisce così alla notizia della madre di uno studente dell’istituto tecnico “Chilesotti” di Thiene, denunciata dai carabinieri per procurato allarme, dopo aver comunicato ai dirigenti un ipotetico hackeraggio del libretto online del figlio.

Un fatto grave, se non fosse poi stato smentito dalla stessa madre davanti ai carabinieri. Per il dirigente Antonio Coccarelli questa vicenda è «una bolla di sapone: utilizziamo un software usato da metà delle scuole d’Italia. Escludo quasi in assoluto che un ragazzo possa violare il sistema. Se uno studente fosse in grado di farlo meriterebbe l’immediata promozione per l’abilità tecnica».

Una posizione condivisa dal vicepreside, Giovanni Rizzi. «È la prima volta in undici anni di utilizzo del registro elettronico che ci imbattiamo in una segnalazione di questo genere», spiega. «Quando il genitore ci ha comunicato il presunto hackeraggio abbiamo subito contattato la ditta che fornisce il servizio, la quale non aveva registrato anomalie, e poi i carabinieri della Compagnia di Thiene che hanno avviato le indagini». Per il professore del “Chilesotti” il software per il registro elettronico garantirebbe alti standard di sicurezza. «È più facile che qualcuno riesca ad entrare in possesso delle credenziali di un utente piuttosto che hackerare il programma. Perciò noi consigliamo di cambiare periodicamente la password», aggiunge. «Stiamo molto attenti alla sicurezza in ambito informatico: proprio per questo nel piano formativo sono inserite delle lezioni in cui vengono spiegate le norme e cosa si rischia dal punto di vista legale, in caso di violazione delle leggi riguardanti il mondo digitale. Vogliamo far capire che con internet non si scherza».

Che sia un’impresa ardua violare un software come quello del registro elettronico lo confermano gli stessi studenti dell’istituto tecnico. «È difficile perché il programma utilizzato dalla nostra scuola ha un buon sistema di crittografia e ottimi standard di sicurezza. Poi può essere che qualcuno abbia conoscenze tali da riuscirci ma, se anche fosse, dubito che lo farebbe perché prima di tutto è una procedura illegale e poi perché non c’è nessun tipo di attrattiva: sappiamo già i voti dei nostri compagni perché ci confrontiamo in classe», raccontano alcuni studenti del “Chilesotti”.

«In passato c’è stato un episodio di accesso non autorizzato in un sito di una scuola di Valdagno. In quel caso, però, erano state rubate le credenziali di accesso replicando la schermata di login».

I dirigenti degli altri istituti thienesi confermano di non essersi mai imbattuti in episodi del genere. «Non abbiamo mai registrato segnalazioni di questo tipo», commenta la vicepreside dell’istituto tecnico “Ceccato”, Maria Grazia Grotto. «Da tempo ci siamo informati e abbiamo affrontato il tema della sicurezza nei registri elettronici. Teniamo costantemente monitorata la situazione», evidenzia la dirigente dell’Ipsia “Garbin”, Marina Maino. «Non avevo mai sentito di una cosa del genere”, conclude l’insegnante del liceo “Corradini” e assessore alla pubblica istruzione, Gabriella Strinati.

Marco Billo

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