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Thiene

Promotore truffa
tutti i suoi clienti
Risarcisce la banca

Gli accertamenti erano stati compiuti dalla guardia di finanza
Gli accertamenti erano stati compiuti dalla guardia di finanza
Gli accertamenti erano stati compiuti dalla guardia di finanza
Gli accertamenti erano stati compiuti dalla guardia di finanza

Che fine abbiano fatto esattamente tutti i soldi che ha fatto sparire negli anni non è mai stato chiarito del tutto. Quello che è certo è che lui non ha risarcito le vittime; ci ha pensato Veneto Banca a ripagare i clienti. Era accaduto con i 2,2 milioni di euro che si era intascato fra il 2011 e il 2012; ed è accaduto anche per i 121 mila euro di fatti precedenti, per i quali è comparso in settimana in tribunale.

Claudio Tescari, 63 anni, residente a Piovene in via Sant’Eurosia, ha patteggiato due mesi di reclusione e 200 euro di multa in continuazione con una sentenza del 2014 a un anno e due mesi. La pena è stata sospesa.

L’imputato, difeso dall’avv. Mario Grassani, doveva rispondere di due episodi di truffa aggravata commesso fra il 2009 e il 2010. Agendo da promotore finanziario per conto di Veneto Banca, con un ufficio a Thiene, aveva incontrato dei clienti dell’istituto di credito raccontando loro un sacco di frottole per farsi consegnare i quattrini: prometteva investimenti, in realtà se li intascava.

In un caso, aveva convinto un vicentino a comprare obbligazioni “Forte-Carmignac” e “Fire” e gli aveva inviato comunicazioni e note informative in carta intestata dell’istituto di credito difformi da quelle reali, poiché si trattava di investimenti non trattati dalla banca o del tutto inesistenti. In due occasioni, la vittima gli aveva consegnato degli assegni per un valore complessivo di 68 mila euro; aveva destinato la cifra a tutt’altro. Per dire, uno dei due assegni era stato emesso a favore di Aurora Alba, cioè sua moglie. E “Forte” non era un titolo o un fondo di investimento, ma un’azienda attiva nel settore dei forni fusori collegata all’imputato.

Lo stesso aveva fatto con dei parenti della prima vittima, qualche tempo dopo, promettendo lauti incassi. La coppia era convinta di acquistare obbligazioni “Forte” e firmò un assegno da 53 mila euro. Scomparsi nel nulla.

In base a quanto era stato ricostruito prima dalla Consob, che aveva sospeso il vicentino dalla professione di promotore, e poi dalla Tributaria della guardia di finanza, che lo aveva denunciato, Tescari in quegli anni si faceva consegnare (almeno una dozzina le vittime, per un danno totale di 2,3 milioni di euro) assegni circolari e bonifici bancari con la causale generica “finanziamento”, anche a favore della “Forte”. Tescari aveva un contratto di mandato con la filiale di Thiene di Veneto Banca (l’istituto di credito era estraneo alla vicenda, ed era anzi stato il primo con l’audit interno ad accorgersi che qualcosa non tornava). Lì aveva un ufficio e riceveva i clienti. Alcuni dei truffati non hanno presentato denuncia, perchè sono stati risarciti dall’istituto. Per comprendere i rapporti fra il promotore finanziario e le sue presunte vittime è necessario spiegare come, secondo gli inquirenti, tutti si fidassero ciecamente di Tescari. Il quale, nel dubbio, era pronto a consegnare (falsi) estratti conto, talora stampati su carta intestata. Chi poteva sospettare che i suoi soldi non fossero stati investiti?

Il gioco era durato qualche anno. Era stato scoperto nel 2013, e ora la banca si rivarrà su di lui.

Diego Neri

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