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Thiene

Occupa casa contesa
Fermato
con la bici rubata

La casa dove vive l’uomo denunciato, oggetto di contesa. ARCHIVIO
La casa dove vive l’uomo denunciato, oggetto di contesa. ARCHIVIO
La casa dove vive l’uomo denunciato, oggetto di contesa. ARCHIVIO
La casa dove vive l’uomo denunciato, oggetto di contesa. ARCHIVIO

Proprio nel giorno in cui denunciava al nostro Giornale di essere stato vittima di minacce e danneggiamenti all'appartamento di via Marconi 13 che occupa, da oltre un anno, con un connazionale, Mohammed Bennoune, marocchino di 45 anni, è balzato nuovamente agli onori delle cronache.

La vittima però, questa volta, non è lui, anzi. Bennoune è infatti accusato di ricettazione per essere stato trovato in possesso di una bicicletta rubata venerdì mattina dal cortile interno dell'istituto “Garbin”, in via 1° Maggio a Thiene.

Per lui dunque, denunciato in stato di libertà per il reato in questione, si tratta dell’ennesimo guaio con la giustizia. Attualmente Bennoune, con l'amico Adil Chabab, anche lui domiciliato in via Marconi, ha l'obbligo di dimora a Thiene e di permanenza notturna nell'abitazione di proprietà di una scledense, proprio in seguito all'arresto da parte dei carabinieri lo scorso sei maggio perché trovato in possesso di una settantina di grammi di hashish. L’occupazione della casa nei giorni scorsi ha anche scatenato notevoli polemiche perché i due immigrati sono stati accusati di essere rimasti dentro abusivamente, almeno secondo l’accusa della proprietaria.

In attesa del decreto di espulsione per tornare nel suo paese d'origine, Bennoune è però inciampato nuovamente nell'illegalità.

I fatti: alle 13.20 di venerdì una ragazza di 19 anni, G.S, si presenta al comando di polizia locale di via Rasa per segnalare la sparizione della sua bici dal parcheggio della scuola, dove l'aveva lasciata, con tanto di catena e lucchetto, alle 7.40.

I vigili prendono in carico la denuncia e diramano immediatamente un descrizione del velocipede agli agenti in servizio sul territorio. Uno di loro, poco dopo, nota all'interno del parco Aldo Moro tre uomini, con loro una bicicletta corrispondente all’ “identikit” fornito dal comando.

Uno di loro, quello che tra l'altro accortosi del vigile ha preso la bici cercando di allontanarsi, altri non è che Mohamed Bennoune.

Il marocchino avrebbe cercato di giustificarsi dicendo di aver acquistato il mezzo tre mesi prima, salvo contraddirsi poco dopo riferendo di averla comprata la mattina stessa.

Accompagnato in comando, dove è stata convocata anche la proprietaria cui è stata restituita la bicicletta, Bennoune è stato denunciato per ricettazione e rimesso in libertà, non essendo stato possibile contestare la flagranza di reato essendo trascorso, secondo il giudice, troppo tempo.

«Purtroppo, non essendoci la flagranza e non essendo possibile il rito per direttissima, questo sarà un altro processo che si aggiungerà a quelli già in corso per Bennoune – spiega il comandante della polizia locale Nevi Giovanni Scarpellini – con il conseguente allungamento dei tempi per l'espulsione».

Accoglie con stupore la notizia il sindaco Giovanni Casarotto, che commenta rassegnato: «Sono le leggi a non andar bene, non è possibile che chi delinque resti sempre a piede libero. Di certo la nostra città non ha bisogno di persone così, che hanno dimostrato chiaramente di non volersi integrare».

Giulia Armeni

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