È una strada tutta in salita quella che attende il progetto di realizzazione di un tempio crematorio a Thiene che l'amministrazione comunale sta portando avanti da circa un anno. Il neonato comitato “No al tempio crematorio”, che conta già centinaia di cittadini e si è riunito nei giorni scorsi per far sentire le proprie ragioni, è pronto a fare le barricate.
Residenti del quartiere Cappuccini, dove il forno dovrebbe sorgere proprio al fianco del cimitero come stabilito dalla legge, uniti ai cittadini di tutta Thiene hanno puntato i piedi contro una struttura che, a loro dire, andrà a peggiorare una situazione ambientale già pesantemente compromessa dalla presenza di numerose fonti inquinanti: treno a gasolio, traffico, depuratore, l'inceneritore a pochi chilometri di distanza.
«È impensabile realizzare questo tempio crematorio in un'area densamente popolata come quale dei Cappuccini - hanno spiegato i cittadini durante l'incontro pubblico - a pochi metri da abitazioni, campi sportivi, patronato e asilo, esponendo a possibili rischi bambini e ragazzi. Già subiamo l'inquinamento derivante dall'inceneritore di Schio e di tante altre fonti, non permetteremo mai che il forno venga realizzato qui».
A supporto della sua posizione, il comitato ha chiesto l'intervento di Giovanni Fazio, medico di famiglia con competenze ambientali, e dell'avvocato Edoardo Bortolotto, presenti all'affollato incontro pubblico tenutosi all'hotel Ariane cui hanno partecipato oltre 200 persone, compresi il sindaco Gianni Casarotto e l'assessore Andrea Zorzan, i consiglieri di maggioranza Carlo Gecchelin e Dino Zerbo, e quelli di minoranza Orazio Comberlato, Alessia Gamba, Roberto Frau, Paolo Trevisi e Luca Zancan.
I tecnici hanno hanno esposto i rischi derivante dalla costruzione dei crematori in prossimità dei centri abitati, illustrando gli aspetti medici e legali inerenti al progetto. «Studi scientifici internazionali hanno dimostrato la pericolosità dei fumi che escono dai camini dei tempi crematori - ha spiegato il dottor Fazio - non si tratta di vapore acqueo, ma di diossine, metalli pesanti, tra cui mercurio, polveri sottili pericolosissime. Ricordo che mercurio e diossine sono responsabili di aborti, danni cerebrali, tumori e altre gravi patologie. Oltretutto sono gas leggeri e volatili, che con un po' di vento posso tranquillamente raggiungere il centro di Thiene e i Comuni limitrofi. L'alternativa è di costruirlo ad almeno 10 chilometri di distanza dai centri abitati oppure di impiegare altre tecniche per la cremazione, come ad esempio l'azoto liquido o la disidratazione».
«Un impianto come questo, costruito all'interno di un'area abitata - ha aggiunto l'avvocato Bortolotto - dovrebbe essere sottoposto alla normativa che regola gli inceneritori di rifiuti urbani perché nel nostro corpo sono presenti metalli pesanti contro i quali i filtri dei camini del tempio crematorio non servono a nulla. Dunque bisogna valutare bene anche questi aspetti».