<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Nuove case popolari
ma è emergenza
Duecento in attesa

L’interno di uno degli alloggi Ater consegnati. STUDIOSTELLA-CISCATOL’inaugurazione ufficiale dei primi quattro alloggi Ater consegnati ieri mattina. STUDIOSTELLA-CISCATO
L’interno di uno degli alloggi Ater consegnati. STUDIOSTELLA-CISCATOL’inaugurazione ufficiale dei primi quattro alloggi Ater consegnati ieri mattina. STUDIOSTELLA-CISCATO
L’interno di uno degli alloggi Ater consegnati. STUDIOSTELLA-CISCATOL’inaugurazione ufficiale dei primi quattro alloggi Ater consegnati ieri mattina. STUDIOSTELLA-CISCATO
L’interno di uno degli alloggi Ater consegnati. STUDIOSTELLA-CISCATOL’inaugurazione ufficiale dei primi quattro alloggi Ater consegnati ieri mattina. STUDIOSTELLA-CISCATO

Dopo sei anni di attesa, ieri mattina i primi quattro alloggi popolari del complesso “Chilesotti” sono stati consegnati ad altrettante famiglie di Thiene che, in questo modo, escono dalla graduatoria dell'Ater di Vicenza.

Un elenco in realtà alquanto corposo, dato che sono oltre 200 i cittadini thienesi che aspettano di poter entrare in una casa ad affitto moderato. Per loro tuttavia la prospettiva non è per niente rosea, dato che l'altro intervento previsto in città da Ater è fermo ancora al progetto di fattibilità.

I NUOVI ALLOGGI. Quelli consegnati ieri sono i quattro appartamenti inseriti nell'annesso del Palazzo Chilesotti, che è uno storico complesso situato nel quartiere della Conca acquistato dall'Ater nel 2011. Tra le lungaggini burocratiche e i limiti imposti dalla Sovrintendenza, l'ente è riuscito a partire con il primo stralcio dei lavori solo nel febbraio 2016: con un investimento di 610 mila euro, di cui 300 mila euro di contributo regionale, Ater ha riportato l’edificio al suo antico splendore, ricavando quattro alloggi. «La consegna di queste chiavi è solo un piccolo ma importante contributo per cercare di rispondere all’esigenza di case delle famiglie in difficoltà», ha spiegato Valentino Scomazzon, commissario straordinario dell’Ater di Vicenza. «Questo deve essere solo un punto di partenza per la riqualificazione di questa zona degradata della Conca - ha aggiunto il sindaco Gianni Casarotto - che presenta numerosi edifici fatiscenti. Alla Regione chiedo di dare maggiori fondi ai Comuni per agevolarli nel recupero del patrimonio immobiliare esistente». «In questi giorni in Regione ci stiamo confrontando proprio sul consumo del suolo - ha fermato il consigliere regionale Marino Finozzi, presidente della commissione bilancio del Consiglio regionale - per arrivare ad una legge che incentivi il recupero degli edifici fatiscenti e riduca la costruzione del nuovo».

PALAZZO CHILESOTTI. L'intervento più delicato e più complesso riguarda il corpo centrale dello storico complesso, dove nel 1912 nacque uno degli esponenti di primo piano della Resistenza cittadina. Da sei anni l'Ater è in costante dialogo con la Sovrintendenza di Verona che ha imposto vincoli restrittivi per la ristrutturazione dell'edificio, nel quale si vorrebbero ricavare altri 15 alloggi popolari, e della casa natale di Chilesotti. Paletti necessari a garantire la conservazione di tutti gli aspetti storici e architettonici dello stabile, ma che, di fatto, hanno bloccato la rinascita di questa zona di Thiene. A inizio maggio è finalmente arrivato il via libera della Sovrintendenza al progetto di fattibilità, del valore di circa quattro milioni e mezzo di euro. Ora l'Ater potrà partire con la progettazione preliminare dedicata ai lavori di recupero. «In accordo con il sindaco Casarotto attenderemo la conclusione delle elezioni comunali, in modo tale da poter ragionare con la nuova Amministrazione comunale su quale destinazione dare alla casa natale di Chilesotti, che rimarrà alla città di Thiene», ha precisato Scomazzon. «L'Ater in questi sette anni, con oltre 500 alloggi consegnati, ha dato una risposta tangibile a tante famiglie in difficoltà - ha concluso il consigliere regionale Nicola Finco - ma la casa popolare deve essere considerata dai cittadini un aiuto per un riscatto sociale e non un punto d'arrivo». Intanto quattro assegnatari da ieri mattina possono utilizzare gli alloggi popolari che sono stati consegnati dall’Ater.

Alessandra Dall’Igna

Suggerimenti