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«Non pagheremo i costi del project»

Nella mappa si distinguono le due zone delle ex Ulss 4 e Ulss 3Sindaci riuniti a Thiene per presentare l’ordine del giorno. STUDIOSTELLAI relatori all’assemblea pubblica di Santorso. FOTO DONOVAN CISCATO
Nella mappa si distinguono le due zone delle ex Ulss 4 e Ulss 3Sindaci riuniti a Thiene per presentare l’ordine del giorno. STUDIOSTELLAI relatori all’assemblea pubblica di Santorso. FOTO DONOVAN CISCATO
Nella mappa si distinguono le due zone delle ex Ulss 4 e Ulss 3Sindaci riuniti a Thiene per presentare l’ordine del giorno. STUDIOSTELLAI relatori all’assemblea pubblica di Santorso. FOTO DONOVAN CISCATO
Nella mappa si distinguono le due zone delle ex Ulss 4 e Ulss 3Sindaci riuniti a Thiene per presentare l’ordine del giorno. STUDIOSTELLAI relatori all’assemblea pubblica di Santorso. FOTO DONOVAN CISCATO

«Noi non abbiamo dormito in questi due anni e se oggi esiste l’Ulss 7 Pedemontana è perché abbiamo macinato chilometri su e giù per i ponti di Venezia a chiedere in Regione che il nostro territorio non rimanesse senza servizi. E ora ci torneremo per farci togliere il project financing sull’ospedale di Santorso e i 20 milioni di euro di mobilità passiva che pesano ogni anno sulla nostra Ulss».

È un messaggio forte e chiaro quello lanciato ieri mattina dai sindaci dell’Alto vicentino che, nel rispondere alle accuse di immobilismo mosse dall’ex sindaco di Santorso ed ex segretario provinciale del Pd Piero Menegozzo, non vogliono far passare l’idea che la fusione delle due aziende sanitarie sia stata calata dall’alto o, peggio, sia capitata per caso. Una posizione ribadita nell’ordine del giorno approvato all’unanimità lo scorso 4 aprile dai sindaci della conferenza del distretto 2 Alto Vicentino e presentato ieri in conferenza stampa.

Un documento che, ripercorrendo la decisione delle due conferenze dei sindaci di promuovere un’Ulss Pedemontana anziché confluire nell’unica Ulss di Vicenza, impegna tutte le amministrazioni locali a vigilare sul mantenimento degli standard di qualità esistenti, sulla necessità di partecipazione al processo di programmazione dei servizi sanitari e sociali nel territorio. Al cuore dell’ordine del giorno poi c’è la richiesta imprescindibile dei sindaci affinché la Regione conceda pari dignità agli ospedali dell’Ulss 7, potenziandoli e migliorandoli.

«Sono due anni che parliamo di riforma della sanità - ricorda Robertino Cappozzo, presidente del comitato dei sindaci del Distretto 2 - e lavoriamo quotidianamente affinché le nostre indicazioni vengano recepite a livello regionale. Ricordo solo alcune delle nostre vittorie come il mantenimento del dipartimento di salute mentale esattamente così com’è ora e il ruolo attivo del comitato dei sindaci nella stesura dei piani di zona. Tante altre battaglie ci attendono e solo ora, con la definizione delle linee guida regionali, possiamo iniziare a intraprenderle. Uno degli argomenti oggetto di discussione sarà la richiesta di eliminare i costi di mobilità passiva che ci vengono addebitati: sono circa 20 milioni di euro all’anno relativi a quelle prestazioni che gli utenti richiedono fuori solo perché non c’è la specializzazione all’interno della nostra Ulss. Così come chiederemo che il costo del project non rimanga in carico alla sanità dell’Ulss 7: questa quota, del valore di 18 milioni di euro, veniva inserita ogni anno nel bilancio dell’ex Ulss 4, e successivamente ripianato dalla Regione».

«Non vorremmo che, con la nuova riforma dell’Ulss 7 - aggiunge Gianni Casarotto, sindaco di Thiene - non ci fosse lo stesso trattamento che finora abbiamo avuto e che la Regione ci dicesse arrangiatevi». Un’altra richiesta che i sindaci porteranno in Regione sarà quella di trasferire parte dell’Azienda Zero all’interno del centro servizi di Villa Nievo Bonin Longare a Montecchio Precalcino.

«In sede di V Commissione - conclude Casarotto - faremo le nostre proposte per migliorare quella della giunta regionale e rilanceremo la candidatura dell’ex Boldrini come sede amministrativa dell’Ulss 7, visto che la sede legale è già stata fissata in via definitiva a Bassano».

Alessandra Dall’Igna

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