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«Moltiplichiamo soldi» Truffa, quattro denunce

La guardia di finanza ha sequestrato il “kit per la moltiplicazione”“Liquidi magici” e banconote pre-trattate della gang di africani
La guardia di finanza ha sequestrato il “kit per la moltiplicazione”“Liquidi magici” e banconote pre-trattate della gang di africani
La guardia di finanza ha sequestrato il “kit per la moltiplicazione”“Liquidi magici” e banconote pre-trattate della gang di africani
La guardia di finanza ha sequestrato il “kit per la moltiplicazione”“Liquidi magici” e banconote pre-trattate della gang di africani

«Siamo in grado di moltiplicare le banconote. Abbiamo un kit con un liquido magico, in grado di riprodurre disegni e filigrana su fogli di carta pre-trattati. Tu ci dai delle banconote vere e noi ne produciamo il triplo». Era da anni che una banda dei moltiplicatori di banconote non rimetteva piede nel Vicentino. Una decina di anni fa, la guardia di finanza ne arrestò quattro, che avevano gabbato un imprenditore in pensione. Nei giorni scorsi, altri quattro africani sono stati denunciati dalle fiamme gialle della tenenza di Thiene: fortunatamente, la vittima designata, un imprenditore della zona, prima di partecipare alla “seduta” si era fatto venire qualche dubbio, e si era presentato in caserma. Così, i militari hanno potuto individuare, in flagranza, il cittadino camerunense Victor Mboulet Salla, 40 anni, di Pavia, e i senegalesi Mansor Ndoye, 50, di Seriate, nel Bergamasco, Saliou Toure, 50, di Sedrina, sempre nel Bergamasco, e Mamadou Sall El Hadji, 49, sempre di Seriate. Sono stati denunciati in procura per tentata truffa aggravata, e sono stati sequestrati una serie di arnesi, che avrebbero composto il magico kit. I quattro avevano conosciuto l’imprenditore qualche tempo fa ed erano entrati in contatto per questioni di affari; dopo alcune operazioni commerciali andate a buon fine, in cui si erano comportati correttamente per carpire la fiducia del vicentino, gli avevano proposto un affare diverso, che assicuravano essere molto redditizio per tutti. «Puoi moltiplicare con noi il tuo patrimonio», gli avevano garantito. E gli avevano anche fatto vedere come funzionava, riproducendo delle banconote con il kit. Si trattava, evidentemente, di un inganno ben strutturato, ma che aveva convinto l’imprenditore, che aveva deciso di credere alla “magia”. Per questo, aveva messo da parte 20 mila euro per il folle esperimento, ed era già tutto pronto per la beffa quando il vicentino, all’ultimo, aveva deciso di chiedere un consiglio ai finanzieri che avevano poi interrotto l’“esperimento”, identificando e denunciando gli africani. Da quanto ricostruito, i soldi veri avrebbero dovuto essere inseriti in una valigia, a strati: sopra e sotto delle banconote - fogli di carta - pretrattate. Usando dei liquidi magici con determinate miscele i fogli di carta avrebbero riprodotto fedelmente le banconote vere; con tre strati, si sarebbero ricavati dai 20 mila iniziali altri 60 mila euro, trasferendo l’inchiostro. Una burla, che però in giro per l’Italia ha consentito a bande senza scrupoli di beffare moltissime vittime. Perchè, ed è il passaggio che i finanzieri hanno bloccato con il loro intervento, le banconote vere del vicentino sarebbero state fatte sparire, e con esse anche i quattro africani. Cosicchè l’imprenditore si sarebbe trovato alfine con un palmo di naso, comprendendo di essere stato raggirato. D’altronde, che la moltiplicazione dei soldi sia una beffa lo si legge già in “Pinocchio”: in quel caso il gatto e la volpe seminavano monete per farne crescere piante. O almeno così raccontavano. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Diego Neri

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