<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Thiene

Migranti, la rabbia
della piazza
va in diretta tv

La trasmissione di Rete4 collegata in diretta con Thiene
La trasmissione di Rete4 collegata in diretta con Thiene
Thiene diretta su Rete4 "Dalla vostra parte" (Stella)

THIENE. Dalla Sicilia al Veneto, da Palagonia a Thiene. C'era anche la piazza dell'Alto vicentino ieri sera alla diretta del programma di Rete Quattro "Dalla Vostra Parte" per urlare, ancora una volta, un no feroce e indignato all'arrivo di profughi e clandestini sulle coste italiane.

Nel giorno delle polemiche e del dolore per l'omicidio della coppia di pensionati in provincia di Catania e del fermo del 18 enne ivoriano presunto omicida ospite del Cara di Mineo, la piazza del Duomo di Thiene si è riempita di cittadini esasperati dalle politiche del Governo in materia di gestione dell'accoglienza. Come Pino, disabile che per primo ha preso la parola ai microfoni della trasmissione condotta da Giuseppe Brindisi, denunciando la propria condizione di invalido costretto a vivere con poco poche centinaia di euro al mese. «Siamo stanchi, vi dovete vergognare, dovete andare a casa, migliaia di vicentini, di persone, in tutta Italia sono senza lavoro per questo diciamo prima noi, poi se resta qualcosa va agli altri, ma prima noi!», urla, prendendosela in particolare con il deputato del Partito democratico Andrea Romano, in collegamento con la trasmissione, la piazza thienese, la stessa dove nelle scorse settimane è sorto il movimento omonimo "Prima noi", comitato spontaneo di cittadini, rappresentato da Alex Cioni, contrari all'accoglienza in toto dei migranti.

Accanto a simpatizzanti leghisti, in prima fila anche il consigliere del Carroccio a Thiene Paolo Trevisi e di Forza Nuova, tanta gente comune stanca della situazione: «Con questa politica che va addirittura a prendere queste persone fino in Libia state portando anche i criminali in Italia e non ve ne rendete nemmeno conto», tuona un cittadino puntando il dito contro i rappresentanti del Governo in studio. 

Giulia Armeni

Suggerimenti