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Sarcedo

«Licenziata a 50 anni, ora mi reinvento»

La sede della Tesina a Sarcedo. Domani scatterà il licenziamento per 67 dipendenti. FOTO CISCATO
La sede della Tesina a Sarcedo. Domani scatterà il licenziamento per 67 dipendenti. FOTO CISCATO
La sede della Tesina a Sarcedo. Domani scatterà il licenziamento per 67 dipendenti. FOTO CISCATO
La sede della Tesina a Sarcedo. Domani scatterà il licenziamento per 67 dipendenti. FOTO CISCATO

SARCEDO. Domani le 67 dipendenti del laboratorio di confezioni Tesina Srl di Sarcedo, in via della Tecnica 21, società specializzata nella manifattura di pantaloni da uomo per la linea Pal Zileri, saranno convocate una ad una per firmare la lettera di licenziamento. A luglio, infatti, la Forall Confezioni Spa, che controlla l'azienda, ha comunicato la decisione di cessare l'attività industriale entro il 29 settembre.

Ed è così che 67 donne, che nell'azienda hanno messo anima e corpo per produrre capi di alta qualità nel marchio del “Made in Italy”, adesso si ritrovano accomunate dalla stessa grande difficoltà: il ricollocamento lavorativo.

Dalla single che ha sempre lavorato in Tesina, alla futura mamma che lì aveva trovato il suo primo lavoro, la Tesina offre un vero spaccato di vita, storie che presentano il mondo del lavoro femminile.

«Sono più di 20 anni che lavoro in Tesina», racconta una dipendente.

«Affrontare il licenziamento dopo così tanto tempo è dura anche perché non mi aspettavo una soluzione così drastica. Quando a luglio è arrivata la batosta, l'ho presa malissimo tanto che non riuscivo a parlarne con nessuno. Io sono cresciuta lì dentro, ho le mie amicizie e sono preoccupata non solo per me, ma per tutte le colleghe. Da subito ho dovuto cambiare le abitudini quotidiane, ad esempio rinunciando alle ferie. Non possiamo vivere solo con l'entrata di mio marito, avendo anche un mutuo da pagare, quindi da ottobre dovrò rimettermi in gioco anche se il fatto di essere donna è uno svantaggio. L'altro giorno mi sono presentata a un colloquio e mi hanno respinta perché sposata. Domani, alla firma del contratto di licenziamento, sarà una brutta giornata».

«Perdere il lavoro è stato una delusione tremenda perché dove va una 50enne a trovarne un altro?», prosegue una collega che da oltre 30 anni lavora in Tesina e che vive da sola. «Penso a me e alle mie compagne che hanno trascorso una vita in questa ditta e che ora devono rimboccarsi le maniche per andare avanti, senza alcuna reale prospettiva. Cosa faremo? Chi ci assumerà? Ho già risposto a qualche inserzione di lavoro, ma quando sanno la mia età girano la testa dall'altra parte. Mi sembra di chiedere la carità, viene messa in discussione anche la mia dignità di donna e lavoratrice».

C'è poi chi in Tesina ci è arrivata meno di 20 anni fa, dopo aver già provato sulla propria pelle l'esperienza del licenziamento. Ma sapere cosa si prova quando si perde un lavoro, non significa starci meno male, soprattutto se si ha una famiglia.

«Sono molto preoccupata per il mio futuro. Ho superato i 40 anni e sono costretta a ricominciare da zero, perché solo con lo stipendio di mio marito in quattro persone è difficile vivere. Spero ci siano nuove opportunità, l'importante è non abbattersi».

E, infine, ci sono donne che, proprio grazie al loro stipendio, sono riuscite ad acquistare una casa, sistemarla, sposarsi e hanno anche deciso di allargare la famiglia. E adesso?

«Sentirsi prive di indipendenza economica è umiliate», commenta una dipendente. «Farò qualsiasi cosa, dall'operaia alla donna delle pulizie, per non non gravare su mio marito, soprattutto adesso che stiamo aspettando una bambina. Domani sarà una giornata terribile, ma bisogna andare avanti con positività e ottimismo. Bisogna assolutamente trovare la forza d’animo per ricominciare».

Silvia Dal Maso

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