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Le maschere del ’700
per ricordare Venezia

Alcune maschere veneziane nel centro di Thiene. FOTO STELLA
Alcune maschere veneziane nel centro di Thiene. FOTO STELLA
Thiene, "Maschere e altre storie..." (STUDIOSTELLA)

Tra maschere, vesti Settecentesche e Ottocentesche, il centro di Thiene per un fine settimana si è trasformato in una piccola piazza San Marco durante il Carnevale di Venezia, colori ed eventi ma anche ricerca storica per ritornare ai fasti di un tempo nel salotto buono del centro di Thiene. Sabato scorso e domenica corso Garibaldi e piazza Chilesotti hanno ospitato la prima edizione del festival “Maschere e altre storie...”, organizzato dall'associazione Elegantya Spettacolo, che in due pomeriggi ha attirato oltre duemila persone con l’obiettivo di replicare l’anno prossimo. Complessivamente hanno aderito all'evento 130 artisti di strada e figuranti tra i quali alcune presenze stabili ai festeggiamenti carnevaleschi veneziani e a Mercantia, manifestazione internazionale del teatro di strada che ogni anno si svolge a Certaldo in provincia di Firenze.

«La nostra associazione culturale è nata cinque anni fa e ha sempre avuto come scopo quello di organizzare eventi legati all'arte di strada», ha spiegato il fondatore di Elegantya, Maurizio Vernengo. «Con “Maschere e altre storie...” partiamo dal capoluogo veneto e dai suoi colori, passando poi per i cantastorie e i loro organetti, ma anche per la musica irlandese e quella tzigana giungendo infine alle danze tradizionali serbe».

Il compito di aprire l'evento, sia sabato che domenica, è spettato ai Patrizi Veneti che in abiti Ottocenteschi hanno danzato sulle note di minuetti e valzer di Morzart, Strauss e Rossini. Sotto le mura del castello si sono esibiti anche i figuranti della Compagnia degli Anelli di Padova, del gruppo dei Pinocchi e della Bottega dei Sogni di Aosta. «Iniziative come queste sono sicuramente da appoggiare: noi abbiamo percorso centinaia di chilometri per prendervi parte e devo dire che il centro di Thiene offre angoli e scorci adatti ad accompagnare i costumi», ha aggiunto Deborah Nania, responsabile del gruppo proveniente dalla Valle d'Aosta. «L'evento ha richiamato maschere e artisti da tutto il Veneto, dalla Toscana e dalla Campania, ma anche dalla Germania e dall'Austria», aggiunge Vernengo.

«Il pubblico si è dimostrato incuriosito e interessato. Sicuramente sarà un evento a cui dare continuità in futuro». Le esibizioni sono continuate fino alla mezzanotte di sabato, chiuse dalla musica irlandese dei Jig Rig, mentre domenica la manifestazione è terminata poco dopo le 20 con le sonorità gitane dei padovani Aide Zora.

Marco Billo

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