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La storia della città in un videogioco

Alcuni documenti, considerati patrimonio di interesse locale, che saranno digitalizzati. FOTOSERVIZIO STELLAIl cortile interno del castello cittadino, spesso teatro di eventi
Alcuni documenti, considerati patrimonio di interesse locale, che saranno digitalizzati. FOTOSERVIZIO STELLAIl cortile interno del castello cittadino, spesso teatro di eventi
Alcuni documenti, considerati patrimonio di interesse locale, che saranno digitalizzati. FOTOSERVIZIO STELLAIl cortile interno del castello cittadino, spesso teatro di eventi
Alcuni documenti, considerati patrimonio di interesse locale, che saranno digitalizzati. FOTOSERVIZIO STELLAIl cortile interno del castello cittadino, spesso teatro di eventi

La storia di Thiene e delle nobili famiglie vicentine prenderà vita attraverso la digitalizzazione del prezioso archivio conservato al Castello e la creazione di un videogioco. Il progetto “Archiport”, che avrà una durata di 36 mesi, vedrà la partecipazione di cinque enti, tra cui la Fondazione Villa Fabris, capofila, che ha appena ottenuto un contributo di 150 mila euro dalla Cariverona.

“Archiport” prevede la valorizzazione dell’archivio Porto, vincolato dalla Sovrintendenza Archivistica per il Veneto e dichiarato dalla Regione “Archivio d’interesse locale”, includendolo nel portale archivi storici della Biblioteca Bertoliana. Con l’obiettivo di far conoscere questo lavoro al di fuori dei canali tradizionali sarà poi creato il videogioco, in collaborazione con il laboratorio multimediale dello Iuav di Venezia e la Centrale Fies. Un’esperienza non nuova per il castello di Thiene che cinque anni fa, prima villa a sperimentare il fascino dei videogiochi, ha lanciato “Casteltime”, pensato per consentire un ripasso ai bambini, dopo la visita al castello. Così, selezionando alcuni temi tra le lettere, le carte e i disegni, verrà creata una piattaforma digitale per raccontare, con un linguaggio più vicino alle nuove generazioni, alcune storie racchiuse nell’archivio.

«Il fondo Porto si compone di tre sezioni con documenti dall’XI al XIX secolo, molti su pergamena, relativo alle famiglie Thiene, Porto, Colleoni, Capra - spiega la contessa Francesca di Thiene - e costituisce la parte più consistente dell’archivio. I documenti sono relativi ad atti pubblici e privati come acquisti, battesimi, donazioni, mappe e descrizioni, fondamentali per ricostruire la storia del territorio, avere informazioni su costruzioni, opere d’arte o vicende del passato. Sono strumenti di ricerca attuali, già consultabili grazie al continuo lavoro di inventariazione svolto dalla proprietà, ma con questo progetto diverranno più facilmente accessibili. Grazie alla cura di chi ci ha preceduto e agli interventi di manutenzione fatti negli anni, i documenti sono arrivati a noi in buono stato di conservazione, anche se non mancano alcune “emergenze” su cui sarà possibile intervenire».

L’iniziativa prevede infatti che venga sviluppato, all’interno del Centro Europeo per i mestieri del patrimonio di Villa Fabris, un corso mensile di perfezionamento indirizzato ai restauratori con lo scopo di salvaguardare i documenti più “fragili”.

«Il nostro è un ruolo di capofila – spiega Christian Malinverni, presidente della Fondazione Villa Fabris – di un gruppo che fin da subito ha trovato sintonia e collaborazione e che comprende la Biblioteca Bertoliana, il Castello di Thiene, la Fires Core di Dro e il MeLa-Media Lab dell’Università IUAV di Venezia. Abbiamo colto questa bella opportunità offerta dal bando “Archivi” promosso da Cariverona, pensando ad un progetto capace di coniugare l’innovazione con la riscoperta e la trasmissione di antichi mestieri e saperi».

Alessandra Dall’Igna

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