<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Thiene

La battaglia
di Francesca
per le donne

Francesca Carollo con Valentina Pitzalis e Jo Squillo a Venezia
Francesca Carollo con Valentina Pitzalis e Jo Squillo a Venezia
Francesca Carollo con Valentina Pitzalis e Jo Squillo a Venezia
Francesca Carollo con Valentina Pitzalis e Jo Squillo a Venezia

THIENE. Donne che non ci sono più, perseguitate, torturate, ammazzate e donne che, per fortuna, coraggio e disperato attaccamento alla vita, hanno resistito e resistono, con tenacia e incrollabile forza d'animo. Riprende dove si era interrotta, dopo le storie de “Le amiche che non ho più”, la narrazione di genere della giornalista e scrittrice thienese Francesca Carollo, volto storico di Quarto Grado, in prima linea nella difesa delle donne.

Una battaglia la sua che, dalle piazze dove si collega settimanalmente arrivando nelle case di milioni di italiani per ricostruire i più delicati casi di cronaca, è approdata nei giorni scorsi a Venezia in occasione della 74a edizione della Mostra del Cinema. Lì la reporter di Mediaset ha presentato il docu-film “Futuro è donna”, condensato di oltre un anno di lavoro che raccoglie le testimonianze di decine di donne, del mondo dello spettacolo, delle associazioni di tutela e naturalmente delle tante, troppe protagoniste di drammatici episodi di violenza generati da relazioni e uomini “malati”.

 

Un documentario di 45 minuti, (1 ora e mezza la versione integrale), diretto da Jo Squillo e prodotto dalla sua TvModa, che ha commosso il pubblico in sala e ha ricevuto il plauso del presidente della Regione Veneto Luca Zaia.

A calcare il red carpet assieme alla thienese anche Valentina Pitzalis, la giovane sarda sfregiata nell'incendio appiccato dall'ex marito, simbolo suo malgrado della persecuzione contro il mondo femminile.

 

«Valentina è purtroppo una delle tante donne che non ha saputo cogliere i campanelli d'allarme di un compagno violento, che ha voluto cancellare la sua bellezza per colpirla nel profondo – spiega la giornalista thienese – è sopravvissuta ma brucia, ancora, da sei anni e per lei e per le altre ( come la veronese Laura Roveri, ndr), noi donne dobbiamo fare squadra».

 

Soprattutto alla luce dei dati, allarmanti, dell'Istat, secondo i quali non solo 4 donne su 10 vivono in uno stato di vessazione, fisica, psicologica o economica ma più di 1 milione avrebbe subito nella vita una violenza sessuale, tra stupro e tentato stupro.

Un quadro sconcertante che non può non prescindere dall'educazione, dell'uomo e prima ancora del bambino:«Confidiamo nel sostegno del ministro dell'Istruzione Fedeli perché è fondamentale cambiare la mentalità maschile partendo dalla scuola. E anche– aggiunge Carollo- ad accettare il no di una donna e la fine di una storia».

 

E un supporto insperato, forse, potrebbe arrivare dal dorato mondo del cinema: ad interessarsi al progetto della giornalista è stato l'attore Matt Damon, che al Lido ha voluto conoscere la ragazza sarda facendosi illustrare i contenuti del docu- film.

Giulia Armeni

Suggerimenti