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L’aquilone si piega Gelataio muore facendo kitesurf

L’istruttore Pesavento amava uscire con il kitesurf.  PROFILO FACEBOOKIl gelataio 37enne Christian Pesavento era istruttore di kitesurf.  S.D.M.
L’istruttore Pesavento amava uscire con il kitesurf. PROFILO FACEBOOKIl gelataio 37enne Christian Pesavento era istruttore di kitesurf. S.D.M.
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L’istruttore Pesavento amava uscire con il kitesurf. PROFILO FACEBOOKIl gelataio 37enne Christian Pesavento era istruttore di kitesurf. S.D.M.

Un colpo di vento improvviso e la manovra che non tiene, nonostante gli anni di esperienza. Christian Pesavento, 37 anni di Thiene, è morto a Porto Seguro, città del Brasile nello Stato di Bahia, durante un’uscita di kitesurfing in mare, sport estremo a metà tra il windsurf e il parapendio. Pochi secondi gli sono risultati fatali. A causa di una corrente d'aria che ha spinto in modo anomalo l’aquilone, ha perso il controllo della tavola ed è stato colpito al collo dal surf. Poi è ricaduto in acqua. Non si sa ancora se il decesso sia avvenuto subito dopo il colpo oppure in mare per affogamento. Questo sarà l'autopsia a rilevarlo. L'incidente è avvenuto mercoledì, verso le 14 (ora locale, le 19 in Italia) a Porto Seguro. Si tratta di una delle mete turistiche più ambite del Brasile. Pesavento, che stava facendo kitesurf con un gruppo di quattro amici, era anche istruttore di questo sport acquatico e viveva in Brasile da sette anni dove lavorava come gelataio e direttore di gelaterie. La famiglia, che è stata avvertita della tragedia giovedì notte, alle 2, dai carabinieri della stazione di Thiene, ieri è rimasta in costante contatto con il consolato italiano in Brasile. Il corpo esanime del 37enne dovrà essere sottoposto ad autopsia per accertare le reali cause della morte e solo fra una decina di giorni la salma potrà rientrare in Italia per il funerale. Nella lunga giornata di ieri, i genitori Antonio Pesavento e Gabriela Franzan e la sorella maggiore Laura, distrutti dal dolore, hanno continuato a ricevere attestazioni di vicinanza da familiari e amici, rimasti scossi e increduli dal dramma che ha colpito Christian. Poche le parole rilasciate dalla famiglia. «Di lui - ha detto la madre Gabriela - mi rimangono tante foto e i ricordi che custodisco con amore nel cuore». A ricordarlo, l'amico Alesssandro Fantin: «Ancora non riesco a credere che Christian non ci sia più - ha commentato -. L'ho conosciuto ai tempi delle scuole superiori, più di 20 anni fa, e dall'ultima volta che ho comunicato con lui via Skype sono passati solo pochi giorni. Christian era affamato di vita, allegro, iperattivo. Di lui mi ha sempre colpito la sua grande capacità di relazionarsi con gli altri, era estremamente socievole tanto che appena entrava in posto faceva subito nuove amicizie. Amava viaggiare e aveva la passione per il surf e il kit -surf, due sport che lo hanno portato a trascorrere alcuni mesi tra l'Australia, la Nuova Zelanda e l'Indonesia». Tornato a casa è poi partito per la Germania «dove ha iniziato lavorare come gelataio nella gelateria di un cugino. Lì si è appassionato a questo lavoro, nel quale era anche molto bravo», aggiunge. Ma Christian non si fermava mai, e così dalla Germania, si è trasferito prima a Budapest, dove è stato invitato in televisione per parlare di come si fa il buon gelato italiano, poi a Singapore e infine, sette anni fa, è approdato in Brasile. «L'ultima volta che ci siamo sentiti - prosegue Fantin - mi ha raccontato che pur avendo il desiderio di spostarsi, aveva deciso di restare in Brasile perché si trovava bene, era contento del suo lavoro e aveva tempo a disposizione per dedicarsi al kit-surf. Di lui mi rimarrà indelebile un ricordo: averlo sempre visto sorridente. Christian era così: felice, spensierato, entusiasta della vita». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Silvia Dal Maso

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