Non accenna a placarsi la polemica sollevata da Enpa sulla nuova ordinanza comunale che a Thiene consente l'accesso dei cani alle aree verdi cittadine, vietando però l'entrata ai parchi con giochi, e obbliga i proprietari a ripulire quando il fidato Fido fa la pipì.
Norme «ridicole» secondo l'associazione ambientalista che «dimostrano un atteggiamento cinofobico da parte dell'Amministrazione e contrastano con la nostra campagna delle adozioni in canile».
«Solo regole di buon senso per una serena convivenza» replica il vice sindaco Alberto Samperi, che assieme all'ufficio legale si è occupato della stesura del nuovo regolamento comunale in materia di conduzione e custodia dei cani.
L’ORDINANZA. Con l'ordinanza entrata in vigore a dicembre, il Comune di Thiene impone ai proprietari di “provvedere all'immediata pulizia delle deiezioni liquide, portando con sé un contenitore di acqua per la diluizione dell'urina”. Un obbligo certamente nuovo per il vicentino, dove Thiene è infatti il primo Comune ad inserirlo nel proprio regolamento, ma già in vigore in altre città italiane come Torri del Benaco, Vercelli, Piacenza e Santa Margherita Ligure. «Siamo d'accordo che le deiezioni solide debbano andare raccolte e si debba sanzionare chi non lo fa - spiega Federica De Pretto, presidente di Enpa - ma per le deiezioni liquide troviamo ridicolo che si pensi di risolvere la questione obbligando i proprietari di cani a viaggiare con una bottiglietta. Immaginiamo un maschio di Golden Retriver. Quanta acqua occorre per pulire la sua urina? E una volta finita la bottiglietta, il proprietario cosa deve fare? È sanzionabile con la bottiglietta vuota?».
LA SENTENZA. «Prima di introdurre queste nuove norme - risponde il vicesindaco Samperi - abbiamo fatto una ricerca, studiando i regolamenti adottati dagli altri Comuni italiani, le leggi in materia e la sentenza della Cassazione 7082/2015». Si tratta di una sentenza che è una sorta di vademecum per chi porta il proprio animale nei luoghi pubblici e che impone, nel caso al cane scappi la pipì, di intervenire prontamente con atteggiamenti tali da farlo desistere, quantomeno nell’immediatezza, e nell’impossibilità di farlo, di portarsi dietro una bottiglietta d’acqua per ripulire. «Perché rimuovere le feci deve essere un obbligo e pulire la pipì no? - continua Samperi - È chiaro che stiamo parlando di casi in cui il cane sporca le ruote di un'auto, una vetrina, un monumento, un muro o l'ingresso di un’abitazione, non certo quando fa la pipì nell'erba. Si tratta semplicemente di educazione».
L’ACCESSO ALLE AREE VERDI. Altro punto su cui Enpa e Comune hanno posizioni diametralmente opposte è quello relativo all'accesso dei cani ai parchi. L'Amministrazione ha concesso l'ingresso in tutte le aree verdi, circa un centinaio, ad esclusione dei 22 parchi attrezzati, con giochi, presenti a Thiene. «Si tratta di una presa in giro - afferma la presidente dell’Enpa De Pretto - perché nelle 100 aree indicate dalla giunta comunale sono incluse anche aiuole e rotonde. Questo regolamento disattende la legge regionale».
«Niente di più falso - replica Samperi - Le rotonde non rientrano nel conteggio: a Thiene ci sono decine e decine di aree verdi, basti pensare a tutte quelle inserite nelle nuove lottizzazioni. Il nostro divieto riguarda solo i parchi giochi perché riteniamo che sia doveroso tutelare i luoghi destinati allo svago dei bambini». Una questione, quella del nuovo regolamento varato dalla giunta, che ha creato malumori con prese di posizione dell’Enpa, ma che ha un valido fondamento secondo l’Amministrazione.