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In migliaia per l’addio «Buona strada Marco»

Il cerchio degli amici scout attorno al feretro di Marco SantorsoIn chiesa per l’ultimo saluto anche i clown di corsia. DONOVAN CISCATO
Il cerchio degli amici scout attorno al feretro di Marco SantorsoIn chiesa per l’ultimo saluto anche i clown di corsia. DONOVAN CISCATO
Il cerchio degli amici scout attorno al feretro di Marco SantorsoIn chiesa per l’ultimo saluto anche i clown di corsia. DONOVAN CISCATO
Il cerchio degli amici scout attorno al feretro di Marco SantorsoIn chiesa per l’ultimo saluto anche i clown di corsia. DONOVAN CISCATO

«Scopriamo adesso quanto era grande e amato Marco. Il bene che ha donato deve continuare a crescere. Nostro figlio ha avuto la capacità di seminare il valore dell'accoglienza e noi adulti, perché i giovani già lo stanno facendo, dobbiamo prendere esempio da lui. Accogliere il buono che c'è in ogni persona, accogliere chi è diverso, perché siamo tutti uomini. Se davvero volete prendere esempio da Marco e portarlo nei vostri cuori mettete in pratica i suoi valori. E lui rimarrà sempre fra noi. Grazie». Sono state parole di amore e speranza quelle pronunciate con dolore, ma anche con grande coraggio, da mamma Luciana nel portare in una chiesa gremita di persone all'interno e all'esterno, sul sagrato, il ricordo del “suo” Marco. Marco Santorso è scomparso mercoledì notte in un tragico incidente lungo l’autostrada A4 a soli 40 anni. «Marco che era nel mezzo della vita con i suoi mille progetti», ha commentato don Pompeo Cattaneo, tornato appositamente a Sarcedo, dove è stato parroco per molto tempo. Lo ha fatto per celebrare le esequie di una persona che ha visto crescere, con il quale ha condiviso 20 anni di vita nello scout proprio come sua guida spirituale. «Marco si è speso tanto per gli scout e in questo mondo ha maturato una grande esperienza educativa – ha proseguito il sacerdote -. Oggi ci siamo radunati per dare l'ultimo saluto a una persona che è stata in tutta la sua vita trasparente». I clown di corsia di Vip Vicenza (Viviamo in positivo), che hanno sottolineato la capacità di “rischiare” che Marco aveva, e dell'intero mondo Agesci, da quello locale a quello nazionale, si sono riuniti in uno stretto abbraccio attorno alla famiglia per esprimere il loro cordoglio e per augurare all'amico «che ha fatto della carità cristiana la sua vita “Buona strada”». Il feretro dell'ingegnere di professione e capo scout per passione, era partito poco prima delle 9 dalla sua casa, l'abitazione che non si è potuto godere. Qui ha trascorso la notte vegliato da chi lo amava turnandosi al suo capezzale. Nella chiesa di Sant’Andrea si respirava aria di condivisione: non solo del dolore, ma soprattutto della grande stima che avevano per Marco. Tutti consapevoli delle peculiarità di questo giovane uomo, a partire dal sorriso, passando per la gioia di vivere, la serenità, l'affidabilità, la fraternità, la capacità di dare fiducia, di ascoltare, di vedere sempre il lato bello delle persone. Tutti col desiderio di raccontare un uomo umile, che non amava emergere ma camminava sempre in punta dei piedi, e di ringraziare il Signore «per avercelo donato come compagno, come fratello, come amico». La comunità dei capi scout di Sarcedo 1 ha voluto salutare Marco con una canzone, augurandogli che proprio quel canto lo possa accompagnare nel suo nuovo viaggio, nel suo cammino verso il Signore, tra le vette più belle. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Silvia Dal Maso

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